Papa Benedetto XVI: Il saggio di Gesù

Quando papa emerito Benedetto XVI morì il giorno di san Silvestro dell’anno appena concluso, il 2022 subito sentì la chiamata per commemorarlo. Come non commemorare il carissimo ricordo di questo grandissimo papa? Personalmente, papa Benedetto XVI mi parla coi suoi gesti, scritti e, specialmente, col suo straordinario silenzio. Il suo non è un silenzio statico, indifferente e lontano da questo mondo. Anzi, ben il contrario! Il suo silenzio è vicinissimo a questo mondo perché è colmo dell’essenziale della vita, cioè di quel silenzio orante di Gesù col Padre Celeste. È proprio da questo silenzio amoroso filiale tra il Padre e il Figlio che nasce la saggezza che lo Spirito Santo colmò con Benedetto. La sua è una saggezza penetrante e profonda che, anche se a volte scontra con il mondo così dominato dalle apparenze superficiali, cerca di entrare nel posto più intimo della persona per sanare le più dolorose ferite nei cuori. Per questo, suggerisco che papa Benedetto sia anche proclamato Dottore della Chiesa che sta lottando in questa valle di lacrime, strapieno di ferite profonde nei cuori.

In questa prospettiva, voglio condividere con voi alcune medicine sapienziale che il Signore ci dà tramite questo papa tanto saggio quanto umile. Tu e io siamo stati voluti da Dio che ci ama. Scrive: “Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario”. Il nostro cuore è la sede per la vera gioia che non finisce mai. Dice papa Ratzinger: “Il cielo non appartiene alla geografia dello spazio, ma alla geografia del cuore”. L’umiltà è la chiave per vivere umanamente sul potentissimo esempio di Gesù, il Dio che si è fatto uomo per noi. Riflette papa Benedetto: “Il segno di Dio è la semplicità. Il segno di Dio è il bambino. Il segno di Dio è che Egli si fa piccolo per noi. È questo il suo modo di regnare. Egli non viene con potenza e grandiosità esterne. Egli viene come bambino, inerme e bisognoso del nostro aiuto”. L’amore per gli altri è la strada che ci porta nel cuore di Dio. Dice papa Ratzinger: “L’amore per il prossimo è una strada per incontrare anche Dio”. La vera fede ci porta all’Amore, che è Dio stesso in persona. Il Santo Padre ci incoraggia con queste parole molto sagge: “Credere non è altro che, nell’oscurità del mondo, toccare la mano di Dio e, così, nel silenzio, ascoltare la Parola, vedere l’Amore”. La vita umana è, in se stessa, una fortissima chiamata a viverla pienamente anche nei momenti più dolorosi che si manifestano in essa. Papa Benedetto così dice: “La vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole e avvolta dal mistero della sofferenza”.

Già in queste frasi, tratte dai suoi voluminosi scritti, si nota splendidamente l’amore di Cristo per la nostra umanità trafitta da tante sofferenze. Le sue meditazioni sono una fonte di speranza, gioia e anche guida verso la Gerusalemme Celeste. Esse sono una fortissima carica nel nostro viaggio quotidiano che ci porterà alla luce senza tramonto della Casa del Padre Celeste in Paradiso. Siccome questa necessaria unità con Dio per sempre è il bisogno più profondo di ogni persona, umilmente suggerisco che anche a papa Benedetto venga dato il titolo di Doctor Humanitatis, il Dottore dell’Umanità, come venne accordato anche a san Tommaso d’Aquino da papa san Giovanni Paolo II. Papa Benedetto XVI, il saggio di Gesù, prega per noi!

di Fra Mario Attard

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