Lirica del poeta Rosario La Greca dedicata a don Tonino Bello che sarà proclamato venerabile

Sarà il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per i Santi, a presiedere, sabato 15 gennaio, alle ore 18.00, nella Cattedrale di Molfetta, la Cerimonia di proclamazione della Venerabilità del Servo di Dio don Tonino Bello, proprio a Molfetta, Diocesi che don Tonino ha guidato dal 1982 al 1993. Venerabile e, quindi, sulla strada della santità, con questo titolo la Chiesa Cattolica riconosce l’intensità e la fecondità delle sue virtù cristiane, che don Tonino continua a esserci, eterno nel tempo e nello spazio, oblativo come sempre. Non poteva essere diversamente per il vescovo dei poveri e degli ultimi, perché sono quelli i prescelti, gli eletti del Signore alla gloria degli altari. Mons. Antonio Bello, per tutti ‘don Tonino’, è stato un vescovo dalle scelte forti e coraggiose, ma profondamente innamorato di Gesù e della Chiesa. Sua l’espressione ‘Chiesa del grembiule’, a testimoniare il dovere, la bellezza, di stare sempre dalla parte degli ultimi. Per l’occasione della proclamazione della Venerabilità di don Tonino Bello, il poeta Rosario La Greca di Brolo (Messina) ha composto una lirica dedicata proprio al vescovo della ‘Chiesa con il grembiule’, dal titolo ‘Resta poco della notte…’, che, di seguito, pubblichiamo:

Resta poco della notte…

“Resta poco della notte,
perché il sole sta già inondando l’orizzonte”,
le tue parole, Don Tonino,
sono fonte di speranza, di fede
e accendono un immenso desiderio
di abbracciare la vita,
di camminare alla luce del Signore.
Contemplazione e azione, hanno guidato
il tuo fecondo cammino pastorale,
sognavi la “Chiesa del grembiule”,
una Chiesa povera per i poveri,
che si cinge il grembiule del servizio
e come sentinella veglia nella notte,
scrutando l’aurora.
Ancoravi le parole ai fatti,
alla Chiesa dei segni del potere,
propugnavi la Chiesa del “potere dei segni”,
più audace, libera, che rifiuta
i privilegi dei potenti e cammina
a fianco dei poveri e degli ultimi,
sorretta solamente dalle braccia del Crocifisso.
Pastore, profeta di pace e poeta della vita,
Don Tonino, Testimone di un Vangelo ”scomodo”,
un animo colmo di sogni, di grandi utopie,
le ”calde utopie dei poveri,
nella cui anima, anche d’inverno,
fioriscono grappoli di speranza”,
la speranza di attendere con fiducia la luce.

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