La via della bellezza

La bellezza è uno degli argomenti assai attuali. Tante persone vogliono essere belle e far di tutto per essere viste con bellezza. Interessante dire che la loro inquietudine è parzialmente giustificata. La ragione è che la bellezza non deve essere mai trattata unicamente al suo senso unico, cioè come se fosse distaccata completamente dagli altri due nozioni trascendentali, vale a dire il vero (verum) e il buono (bonum). Infatti, nel ‘Cantico delle creature’ Francesco riesce a unirli tutti i tre quando dice, esattamente nel primo verso di questo bellissimo cantico: “Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione. È veramente una grandissima benedizione avere il vero, il buono e il bello insieme! Che forza essi pongono per quanto sono uniti in se stessi ed anche per quanto ci uniscono con loro!”.

Dicendo questo, che cosa si può dire a coloro che vogliono saperne di più sulla bellezza? Il celebre teologo svizzero che parla sulla bellezza, Hans Urs Von Balthasar, scrive: “Il criterio della verità è la bellezza”. Dalla sua parte, l’attuale pontefice argentino, Papa Francesco, nella sua lettera apostolica sull’annuncio del vangelo nel mondo attuale, Evangelii Gaudium, si esprime così: “Annunciare Cristo significa mostrare che credere in Lui e seguirlo non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche bella, capace di colmare la vita di un nuovo splendore e di una gioia profonda, anche in mezzo alle prove. In questa prospettiva, tutte le espressioni di autentica bellezza possono essere riconosciute come un sentiero che aiuta ad incontrarsi con il Signore Gesù. Non si tratta di fomentare un relativismo estetico, che possa oscurare il legame inseparabile tra verità, bontà e bellezza, ma di recuperare la stima della bellezza per poter giungere al cuore umano e far risplendere in esso la verità e la bontà del Risorto” (n° 167).

Dunque, la vera e propria stima della bellezza è talmente fondamentale che nel numero 264 della stessa lettera apostolica il Santo Padre afferma:La migliore motivazione per decidersi a comunicare il Vangelo è contemplarlo con amore, è sostare sulle sue pagine e leggerlo con il cuore. Se lo accostiamo in questo modo, la sua bellezza ci stupisce, torna ogni volta ad affascinarci. Perciò, è urgente ricuperare uno spirito contemplativo, che ci permetta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova. Non c’è niente di meglio da trasmettere agli altri” (n° 264).

Che posto ha la Parola di Dio nella mia vita? La sto leggendo e contemplando assiduamente e quotidianamente? La sto assaggiando con grande cuore e anima? E quando la gusto la Parola mi sta facendo più umano e umana, concreto e concreta? Quando gli altri vedono le mie opere si convincono che seguire Gesù e il suo Vangelo è la cosa più bella che gli potrebbe capitasse nella vita? Sono felice e colmo di gioia di Cristo davanti a loro anche se spesso sono in mezzo di tante prove? Quando queste persone mi incontrano possono veramente esperienzare il Cristo Risorto che è vivo in me? Com’è davvero splendida la vita della bellezza! Quella bellezza che è eternamente giovane, affascinante e trasformativa!

di Fra Mario Attard

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