Più scura la notte più luminose le stelle

Sicuramente, nella vita si incontrano spesso momenti più cupi, momenti in cui si pensa che non vi è via d’uscita o, quasi quasi, che la speranza sia sparita una volta per sempre dalla circolazione. Grazie al cielo, in verità, non è proprio così! Tutt’altro! La verità sta esattamente al contrario! Ultimamente il Signore mi ha dato la grazia d’incontrare una grandissima frase del celebre scrittore russo Fëdor Dostoevskij che dice: “Più scura la notte, più luminose le stelle, più profondo il dolore, più vicino è Dio!”.Questa esperienza l’ho vissuta parecchie volte sia in prima persona che con altri pazienti e non pazienti, pure. Durante questo anno di pandemia, dove la notte scura sembra essersi allungata anche troppo, ci sono state delle stelle luminose che hanno fatto sì che brillasse la speranza in tutta questa storia mondiale di grande sofferenza. Mi vengono, lentamente, ma fortemente, in mente frasi estremamente ‘luminose’ ricavate dalla meditazione in occasione del momento di preghiera per la fine della pandemia che papa Francesco fece in Piazza San Pietro, completamente vuota e desolata del 27 marzo 2020.

Il primo, come persone, ovunque siamo, tutti siamo sulla stessa barca.Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti”. Il secondo, il silenzio del Signore fa male, ma quando lo chiamiamo agisce, sicuramente. “Maestro, non t’importa che siamo perduti?’. Non t’importa: pensano che Gesù si disinteressi di loro, che non si curi di loro. Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle cose che fa più male è quando ci sentiamo dire: ‘Non t’importa di me?’. È una frase che ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che a Lui importa di noi. Infatti, una volta invocato, salva i suoi discepoli sfiduciati”. Il terzo, la fede sconfigge la paura. Il vero digiuno è crescere nella fiducia nel Signore. “‘Perché avete paura? Non avete ancora fede?’. Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima, risuona il tuo appello urgente: ‘Convertitevi’, ‘ritornate a me con tutto il cuore’”.

Il quarto, il tempo della crisi è il tempo privilegiato per scegliere il migliore.Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri”. Il quinto, nel buio scuro della crisi quello che conta sono i piccoli gesti fatti con grandissimo amore. “Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti”. Il sesto, confidiamo le nostre vite a Gesù perché è soltanto lui che ci salva e nessun altro. “Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli e sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai”.

Il settimo, nel buio della notte della crisi il Signore ci chiede con amore di collaborare con la sua grazia tramite la sua infinita misericordia per tutti. Così, diventeremo figli e figlie della Pasqua di Gesù Cristo vittorioso sul male. “Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale”. L’ottavo, la Croce di Cristo ci dà la forza di essere consapevoli che nulla è perduto, che c’è la strada davanti, che abbiamo la bussola in mano, insomma, che abbiamo una speranza concreta per superare questa crisi profonda. “Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati, affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore”. Il nono, essere con Gesù significa essere trasformati nella speranza. “Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza”. Il decimo, ‘Gesù io confido in te!’, questa è la nostra individuale e, al tempo stesso, comune ‘preghiera-rotta’ vincente. “Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: ‘Voi non abbiate paura’. E noi, insieme a Pietro, ‘gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi’”. Leggendo la preghiera di papa Francesco, mi sto rendendo conto sempre più che… la notte più scura ha le stelle più luminose!

di Fra Mario Attard

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