Convocato il vertice con le regioni per fare il punto sul nuovo piano dei vaccini

Il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha convocato per domani il vertice con le regioni per fare il punto sul nuovo piano dei vaccini alla luce dei tagli annunciati dalle case farmaceutiche e del via libera al vaccino di AstraZeneca. All’incontro, in programma alle ore 17.30, saranno presenti anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri. “Ci stiamo muovendo per vedere se sul mercato possiamo trovare altri vaccini”. Lo spiega il presidente del Veneto, Luca Zaia, sottolineando che ritiene la cosa “legittima” se fatta nel rispetto delle regole. “È altrettanto legittimo cominciare a ragionare sui comparti ‘Covid-free’: noi dobbiamo essere i primi con le nostre imprese”. “Il traguardo di vaccinare tutta la regione Lombardia prima di giugno è assolutamente possibile”, è quanto ha detto Guido Bertolaso, nuovo consulente della Lombardia per la campagna vaccinale regionale, nel corso di una conferenza stampa con il presidente, Attilio Fontana, e la vicepresidente, Letizia Moratti. “Non voglio soldi, faccio il volontario e mi sono abbassato lo stipendio: da un euro zero”, ha aggiunto.

Sì, al vaccino AstraZeneca anche fra gli over 55 in buona salute. In attesa di acquisire ulteriori dati, anche dagli studi attualmente in corso, al momento per il vaccino AstraZeneca si suggerisce un utilizzo preferenziale nelle popolazioni per le quali sono disponibili evidenze maggiormente solide, e cioè soggetti giovani tra i 18 e 55 anni. Si ribadisce, tuttavia, che, sulla base dei risultati di immunogenicità e dei dati di sicurezza, il rapporto beneficio/rischio di tale vaccino risulta favorevole anche nei soggetti più anziani senza fattori di rischio”. Lo precisa, in un parere, la Commissione tecnico-scientifica dell’AIFA. La Commissione AIFA, nel ribadire che per tutti e 3 i vaccini attualmente disponibili “è stata accolta, integralmente, l’indicazione rilasciata da EMA, per cui tutti possono essere utilizzati nell’intera popolazione autorizzata”, rileva, innanzitutto, la difficoltà di effettuare una comparazione corretta sulla base di confronti indiretti tra studi che, oltre ad aver arruolato popolazioni diverse, si legge nel parere, sono in gran parte ancora in corso. Pur “con i limiti sopra evidenziati, i dati attualmente disponibili indicano che in termini di riduzione percentuale della frequenza di infezioni sintomatiche, l’efficacia del vaccino AstraZeneca – afferma la Commissione – risulta inferiore a quella dei vaccini a RNA messaggero. Il livello di protezione offerto dal vaccino AstraZeneca apporta, comunque, un beneficio rilevante in termini di contenimento della pandemia, anche in considerazione della maggiore maneggevolezza d’uso”.

Si rileva, inoltre, che i dati degli studi registrativi del vaccino AstraZeneca “mostrano un livello di incertezza nella stima di efficacia per i soggetti sopra i 55 anni, in quanto tale popolazione (nella quale, tuttavia, si è osservata una risposta in termini di immunogenicità) era scarsamente rappresentata”. La Commissione ha, quindi, espresso il parere indicato nel “tentativo di contestualizzare le migliori condizioni di utilizzo di questo vaccino rispetto alle altre opzioni attualmente disponibili (Vaccino BioNTech/Pfizer e Moderna) e sottolineando che tale posizionamento deve intendersi come dinamico e che dovrà essere rivalutato alla luce delle ulteriori evidenze che si renderanno disponibili, compatibilmente con l’organizzazione complessiva della campagna vaccinale e con la disponibilità dei singoli vaccini”. Si è tenuta una riunione straordinaria della Commissione tecnico-scientifica dell’agenzia italiana del farmaco (AIFA) per discutere degli anticorpi monoclonali e per valutare un’autorizzazione all’uso in emergenza di tali farmaci. Secondo alcuni studi, gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato un beneficio nel trattamento di pazienti Covid-19 non ospedalizzati. (ANSA)

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