Messina – Camaro Sottomontagna. Cacciotto e Gioveni: pericolo e degrado

Pur comprendendo gli sforzi di Amministrazione e Arisme e pur consapevoli della complessa burocrazia che c’è in atto prima di poter mettere in funzione le ruspe nell’area sbaraccata di Camaro Sottomontagna, non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione per i pericoli e lo stato di assoluto degrado che stanno sempre più esasperando e minacciando i residenti di Camaro San Paolo limitrofi all’area sgomberata ormai da ben 10 mesi!”. Si esprimono, così, il consigliere comunale, Libero Gioveni, e il consigliere della terza Circoscrizione, Alessandro Cacciotto, rispetto a una vicenda paradossale per la quale chiedono al vicesindaco e assessore al Risanamento, Mondello, la massima celerità per la sua definizione.











Abbiamo sempre seguito a fari spenti tutto l’iter che dovrebbe portare all’integrale sbaraccamento della zona – affermano Gioveni e Cacciotto –, ma adesso non ci convincono alcuni passaggi sanciti a più riprese dai soggetti istituzionali coinvolti. Per esempio – proseguono i due consiglieri –, inizialmente, si era detto che l’ostacolo maggiore fosse rappresentato giustamente dalla presenza di amianto che, come è noto, necessita di particolari procedure di legge per essere prelevato e smaltito. Poi, però, il presidente di Arisme, Scurria, dichiara di non accontentarsi di sbaraccare solo quest’area, bensì, vorrebbe attendere di completare ormai il risanamento della parte bassa di Camaro San Paolo dopo, naturalmente, aver completato l’iter per l’acquisto di alloggi sul mercato (obiettivo questo che noi ‘bolliamo’ come pura ‘utopia’ per i tempi troppo lunghi che ancora occorrono per l’espletamento delle procedure, che, quindi, non permettono più di attendere oltre).

E, infine – ricordano Gioveni e Cacciotto –, viene fuori l’alibi (certamente giustificato e plausibile) che occorrerebbe, prima di procedere, il passaggio formale, ormai per legge, delle aree dall’IACP ad Arisme, consegna che non sappiamo ancora sia avvenuta. Fatto sta – insistono i due esponenti Pd – che ci stiamo avvicinando già al primo anno di sgombero dalle baracche e fra eternit depositato, materiale di risulta accatastato e rifiuti vari abbandonati dai soliti incivili, la zona è diventata invivibile rappresentando, appunto, un potenziale e quotidiano pericolo per la salute dei residenti. Pertanto – concludono Gioveni e Cacciotto –, nelle more che si faccia, intanto, chiarezza sulle procedure da porre in essere, chiediamo l’urgente indizione di una conferenza dei servizi fra tutti gli enti coinvolti che possa finalmente dettare i tempi e le modalità per le tanto attese operazioni di sbaraccamento.