Messina – Inaugurata ‘IGINIA’ nuova nave di RFI in servizio tra Messina e Villa San Giovanni

Alla presenza del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, accolto dal commissario straordinario della Città di Messina, Leonardo Santoro, dal vice presidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, dal prefetto di Messina, Cosima Di Stani, e dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Mario Paolo Mega, è stata inaugurata, stamani, nel Porto di Messina, ‘Iginia’, la nuova nave di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), che sarà operativa da oggi, martedì 8, e offrirà servizi per il trasporto di treni, passeggeri e merci nello Stretto tra Messina e Villa San Giovanni. All’evento, hanno preso parte autorità civili, militari e religiose, l’amministratore delegato e dg RFI, Vera Fiorani, e il direttore Navigazione RFI, Giuseppe Marta. La nave Iginia, costruita dall’Associazione Temporanea d’Imprese, composta dalla mandataria T. Mariotti SpA e dalla mandante Officine Meccaniche Navali e Fonderie San Giorgio del Porto SpA, è il risultato di un investimento economico di 57milioni di euro, 7 dei quali finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la tecnologia Green. Il ministro, nel corso del suo intervento, ha evidenziato l’impegno del Governo e di RFI per “assicurare e migliorare la continuità territoriale tra le due sponde dello Stretto, perseguendo un obiettivo di transazione ecologica e una diminuzione delle emissioni grazie alla tecnologia green di cui è dotata la nave”. Il commissario Santoro, nel dare il benvenuto al ministro Giovannini, ha sottolineato che: “La nave, inaugurata oggi nel porto più antico del Mediterraneo, rappresenta un altro punto di legame della città di Messina con l’altra sponda dello Stretto. Messina, nel solco della sua tradizione marinara, dispone di equipaggi attrezzati ed esperti che sapranno affrontare la navigazione con esperienza e competenza.Con l’inaugurazione di questa nave, si potenzia il servizio di connessione tra le due sponde e, quindi, un’ulteriore ricucitura in termini di efficienza nella cesura dello Stretto, in attesa della soluzione definitiva”.

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