Lassana Cisse Souleymane, il migrante di 42 anni ucciso in quello che si crede sia il primo omicidio a sfondo razziale a Malta, è stato immortalato in un nuovo murale della chiesa. Il padre di due figli ivoriano è stato assassinato mentre tornava a casa lungo una strada rurale a Birżebbuġa. Ora, la Chiesa parrocchiale di San Giorgio di Victoria, a Gozo, ha svelato un dipinto di Lassana nella sua basilica. Il dipinto presenta l’uomo assassinato in quello che sembra essere un camice da ospedale, mentre un altro uomo gli dà le spalle e si concentra, invece, sul suo telefono cellulare. Il dipinto del giovane artista gozitano Manuel Farrugia si ispira ai cosiddetti atti di misericordia di Cristo e fa parte del progetto della parrocchia Fejn hu ħuk (Dov’è tuo fratello?). L’arciprete, mons. Joseph Curmi, ha affermato che l’obiettivo del dipinto è quello di “generare la consapevolezza nelle persone di non ignorare gli altri che hanno bisogno del nostro aiuto”. In occasione dell’inaugurazione, padre Marcellino Micallef OFM, guardiano dei frati francescani di La Valletta, ha celebrato la messa nella basilica di San Giorgio ad inizio di questo mese. Padre Marcellino aveva recentemente trasformato parte del convento di La Valletta in una mensa per i poveri che fornisce pasti ai senzatetto e ai bisognosi.
Due militari, Francesco Fenech e Lorin Scicluna – di 21 e 22 anni – sono stati accusati dell’omicidio a sfondo razziale, del tentato omicidio di altri due uomini e di un incidente stradale. Tutte le quattro vittime sono nere. Entrambe due gli accusati si dichiarano non colpevoli delle accuse. L’omicidio ha scioccato l’intera Nazione. Nell’omelia della santa messa in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, di domenica 29 settembre 2019, in piazza San Pietro, papa Francesco disse: “Ma come cristiani non possiamo essere indifferenti di fronte al dramma delle vecchie e nuove povertà, delle solitudini più buie, del disprezzo e della discriminazione di chi non appartiene al ‘nostro’ gruppo. Non possiamo rimanere insensibili, con il cuore anestetizzato, di fronte alla miseria di tanti innocenti. Non possiamo non piangere. Non possiamo non reagire”. Chiediamo al Signore la grazia di piangere, quel pianto che converte il cuore davanti a questi peccati. Preghiamo il Signore che ci da la grazia di vedere sempre lui per soccorrerlo nei migranti e rifugiati.
di Fra Mario Attard