Lettera aperta. Pippo Previti: “Omissione di soccorso”

La crisi di governo a giorni giungerà al suo epilogo. Conte ter o elezioni. Sono le considerazioni dei più che condivido. Ma rispetto a quello che molti anchorman, opinionisti e alcuni giornalisti, anche di importanti testate, ci propinano, addirittura facendo diventare il carnefice vittima, persino un uomo politico furbo che è riuscito a far cadere un governo di cui ne faceva parte ed è ora in grado di dettare le sue condizioni, consapevole che senza di lui non si fa nulla. Questi stessi opinionisti ritengono, in base al loro sentire, scaltro colui che in realtà dovrebbe vergognarsi di cose di cui si vanta. La ‘Politica’ è un’altra cosa. Come si è distanti da quanto ripetuto spesso da papa Pio XI, di ritenere la Politica la più alta espressione della carità. Ai tempi correnti, un politico (sic!) cinico, vanesio ed egocentrista che dice una cosa e poi ne fa un’altra senza dignità e onore politico, per tutelare i propri ed esclusivi interessi, mette in crisi l’intero sistema Italia che vive, drammaticamente, emergenze sintetizzate dal presidente della Repubblica in sanitarie, sociali ed economiche. Quando si dice “siamo stanchi di quest’uomo”, non sono il solo a pensarlo, ma la stragrande maggioranza degli italiani. Lo dico con malacelata calma, perché la delusione e la rabbia sono forti. NON SI PUÒ STARE IN SILENZIO.

Quest’uomo sta compiendo un’omissione di soccorso nei confronti degli italiani, abbandonando la nave mentre è in mezzo ai marosi. Per cosa? Conte ha aperto al dialogo, prima ancora delle dimissioni dei due ministri. Ha nominato il responsabile dei Servizi Segreti; nel gruppo di lavoro per il Recovery Fund c’erano anche i parlamentari di Italia Viva e sono stati, in gran parte, accolti i vari suggerimenti che sono pervenuti dai vari gruppi politici, compresi il suo; il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) ovvero PRESTITI concessi agli Stati membri a tassi vantaggiosi con una rigida condizionalità. Prestiti e non regali. In passato, ne usufruirono Cipro (6,3 miliardi di euro), Spagna (41,3 miliardi) e Grecia (61,3 miliardi). Questo in passato, ma nessuno in questi anni di pandemia. L’Italia ha previsto dal fondo del R.F. ben 20 miliardi per il settore sanità. Una somma che viene ritenuta sufficiente per le altre forze della maggioranza, ritenendo non utile aumentare, ulteriormente, il nostro indebitamento. Certo, le scuse per rompere un matrimonio si possono trovare sempre. Ma qui c’è di mezzo il destino di 60 milioni di figli. Ora, si aggiunge la richiesta, a parte la sostituzione di alcuni ministri chiave, l’abolizione del reddito di cittadinanza con la scusa di voler creare occupazione e non assistenza. Ma lo richiede colui che ha voluto il jobs act, l’abolizione dell’articolo 18, delle Provincie, ecc.

Ma migliaia di famiglie hanno ritrovato una dignità spesso calpestata, hanno avuto e hanno la possibilità di pagarsi un affitto, pagarsi le bollette, mangiare la carne ogni 15 gironi, ecc. Invece di toglierlo e punire chi abusa, il leader propone di togliergli anche le ‘stampelle’ e farli continuare a sopravvivere con le loro forze, mentre in tutta Europa si parla di assegno unico universale e della preferenza al lavoro stabile e indeterminato rispetto alla precarietà dei lavori occasionali e determinati che causano incertezze e crisi economiche. Il reddito di cittadinanza avrà i suoi limiti. Su oltre 1 milione di beneficiari solo 196 mila hanno trovato un lavoro. Ma non per questo bisogna buttare il classico ‘bimbo con l’acqua sporca’. La Politica è un’altra cosa. Certo è anche mediazione. Ma non si può dire “stai sereno”; “se non passa questo referendum, non solo mi dimetto, ma non faccio più politica”; “con lui mai più”; “è inaffidabile” e, poi, fare l’esatto contrario. Fa male! I cittadini non hanno più fiducia nelle istituzioni politiche. Così dicendo e operando non si crea nulla e si perde quel poco di etica rimasta. Mentre ce ne sarebbe tanto bisogno. ETICA, SOBRIETÀ, DIGNITÀ, SERIETÀ, COERENZA, sembrano parole vuote, scomparse dal vocabolario politico.

Il Macchiavellismo permea le stanze del Parlamento e rischia, continuamente, di contaminare la nostra già di per sé fragile società. Ma molti ragionamenti a cui, sempre più spesso, assistiamo nei mass media, ci suggeriscono che il fenomeno è già ampiamente diffuso e condiviso. Mi auguro un ritorno rapido alla coerenza tra le cose che si dicono e poi si fanno. Senza sottostare alla di una minoranza. Spesso, questi personaggi, ritenuti troppo furbi, che osannano il sistema lavorativo di quei paesi in cui, in realtà, si sfruttano i lavoratori e si eliminano fisicamente gli oppositori politici e la stampa libera, commettono quello che in filosofia si chiama ‘eterogenesi dei fini’ ovvero ottenere l’esatto contrario di ciò che si persegue. Mi auguro che, anche in questo caso, finisca così.

Giuseppe Previti – vice segretario comunale D.C.

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