Vena poetica e letteraria a Galati Mamertino

Galati Mamertino (Me), appollaiato sui Nebrodi, nell’entroterra messinese, si fregia di questa peculiarità, dare la possibilità di fermarsi a riflettere e avviare il comune pensatore verso la naturale vocazione, per chi ce l’ha, che è quella di scrivere. Francesco Federico, commediografo, regista teatrale e attore, nato a Castelvetrano (Tp), vive da quasi venti anni a Galati Mamertino dove si è sposato e gestisce la trattoria Donna Santina con cucina tipica del Nebrodi. Galati Mamertino e la Sicilia, in generale, sono per lui luoghi di profonda ispirazione, dove, pur essendo stato anche al Nord, ha avuto un lungo percorso di scrittore di razza. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni edite da Armando Siciliano. Alla pubblicazione del ‘Manuale del perfetto Siciliano’, è giunto dopo l’uscita dei primi due volumetti. Con la presentazione del terzo della serie, avvenuta nei giorni scorsi, si denota la caratterizzazione del comune filo conduttore che tratteggia in forma eccellente le peculiarità della ‘Lingua Siciliana’ indicativa di una millenaria cultura isolana, ricca e realistica nella sostanza, nella forma e nei contenuti esclusivi e che danno una corposa struttura alla sicilianità nei modi di essere, di fare e di raffigurarsi.

‘Donna Santina’, ristorante di oggi, un tempo era la prima ‘Bettola’ di Galati Mamertino che sta per sfiorare il secolo, ossia il luogo dove il forestiero arrivando in montagna trovava ristoro nel profumo e nei sapori delle pietanze siciliane senza tempo. Ed è proprio lì, nel cortile di ‘Donna Santina’ – pur con le naturali trasformazioni del tempo, dove Federico lavora quale ristoratore d’eccellenza – che si è svolta la presentazione dell’ultima pubblicazione di Francesco Federico, il suo ultimo lavoro appena pubblicato. Presenti oltre lo scrittore, l’assessore Rosalia Vicario, l’editore Armando Siciliano, cittadini e amanti della penna di Francesco Federico, una penna che delinea gli atteggiamenti e le singolari maniere del siciliano, un passato e un presente che spesso vivono senza soluzione di continuità.

di Anna Franchina

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