Caronia ha una devozione religiosa molto sentita, tanto che, negli anni, ha sempre dedicato la festa locale a san Giuseppe e, quest’anno dopo un triduo in suo onore, lo ha festeggiato venerdì 19, con la statua ferma e addobbata di splendidi fiori bianchi e Anthurium, nella chiesa San Biagio. Una festa, esclusivamente, religiosa e diversa rispetto a quella che si è svolta negli anni precedenti, per via del Covid-19, ma speciale per l’‘Anno a San Giuseppe’, dedicato da papa Francesco, con la lettera apostolica ‘Patris corde – Con cuore di padre’, che apre al compimento della volontà di Dio di ogni fedele che lo imita, rafforzando la propria fede, e, in occasione dei suoi 150 anni a patrono della Chiesa Cattolica Universale. Diverse le celebrazioni eucaristiche che si sono svolte nel centro e nelle frazioni, officiate da padre Carmelo Scalisi, il quale nell’omelia ha evidenziato il concetto di vivere bene il periodo che avvicina alla Santa Pasqua e ha messo in evidenza le caratteristiche di san Giuseppe, tanto amato dai cristiani, spiegando che egli è uomo giusto, della tenerezza, dell’obbedienza, dell’accoglienza, del coraggio, creativo e artigiano. Ancora ha parlato della paternità come dono di sé agli altri e nella libera scelta tra il bene e il male, far prevalere la logica dell’amore. Non si è svolta la tradizionale processione che dava il via alle tavolate dei ‘virginietri’ – allestite dai devoti – per offrire, a gente del luogo, il pranzo costituito per tradizione da sette pietanze, ma qualche piccola distribuzione di panetti benedetti.
di Santina Folisi