Rotary Club Stretto di Messina: Incontro sulla presenza greca in Città

Da Zancle a Messene, poi Messana e, quindi, Messina. È l’evoluzione del nome della Città che affonda le sue radici nel greco, contatto costante nella storia del nostro territorio. La presenza dei greci è stato l’argomento dell’incontro, organizzato dal Rotary Club Stretto di Messina del presidente Thanos Liossis, con il prof. Daniele Macris, docente di latino e greco in vari licei cittadini e in diverse università italiane e internazionali. “I rapporti tra il mondo greco e la Sicilia orientale risalgono all’età micenea, tra 1300 e 1400 a.C.”, ha esordito il relatore, soffermandosi sull’influenza della civiltà ellenica.

Innanzitutto il nome, ma l’eredità dei greci è più ampia. Le conseguenze linguistiche sono evidenti e durature nei secoli, nonostante la dominazione romana, araba o normanna.La linguistica ci guida nella storia. La Città, nel periodo repubblicano e imperiale, è stata bilingue. Messina evolve la sua denominazione ed è un nome greco medievale”, ha spiegato il prof. Macris che si è, poi, concentrato sui cognomi che riportano al greco. Tra i più diffusi, c’è Romeo, cioè romano in greco, in riferimento al periodo dell’impero, ma anche quelli con il suffisso -iti (Caminiti o Scopelliti) o -eos (Cotroneo o Pettineo): “Sono circa 500 i cognomi di origine greca a Messina – ha affermato il relatore –, tra cui i patronimici e matronimici, quelli derivanti dai mestieri come Laganà (erbivendolo) e Galatà (lattaio) o cognomi agionimi come quello dei preti. Previti e Privitera (femminile o moglie del prete) i più diffusi o quelli che indicano i figli come Papalia o Papandrea”.

Una varietà che interessa anche le caratteristiche fisiche o morali e che confermano lo stretto legame tra la Sicilia e la comunità greca. Messina fu la seconda Città in Italia a bandire una cattedra di greco pubblico dopo Firenze e nella biblioteca regionale ci sono ben 188 codici greci dal IX al XVIII secolo: “Fino alla fine del ‘500, il greco era parlato a Faro e Ganzirri. Una ricchezza culturale poco nota, la mancanza di memoria è il primo morbo collettivo di questa Città”, ha aggiunto il docente e presidente della ricostituita comunità greca a Messina. Dopo il terremoto del 1908, le famiglie furono decimate e i greci sono tornati in due ondate: con i cosiddetti matrimoni di guerra del secondo conflitto mondiale e con gli studenti tra gli anni ‘50 e ‘90. “Ci riuniamo e cerchiamo di riannodare i fili di questa memoria cittadina un po’ distratta. Dal 2012, Messina è stato dichiarato Comune di minoranza linguistica greca – ha concluso il prof. Macris – e ogni due anni la Presidenza del Consiglio finanzia corsi di lingua e cultura greca”.

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