Fuori i… secondi

Su un ring a luci spente,
eccomi vacillare
sotto i colpi possenti
di un avversario per me troppo forte,
che non conosco bene.
Raccolgo tutte le mie forze
per tentare una reazione,
ma non ho più braccia.
La mente cerca idee,
speranze per non soccombere,
ma è annebbiata, stanca.
Mi ritrovo instabile
sull’orlo di un precipizio.
Davanti a me soltanto il vuoto.
Dietro,                             
ora raffiche di vento,
ora appigli variabili che mi distolgono,
che mi trattengono.
Non mi volto
perché so che, fra questi,
tu non ci sei, non ci sarai.
Ti distinguo, infatti,
fiore candido,
nudo come stella alpina fra le rocce,
in fondo, oltre il dirupo.
La sola radice per non cadere,
per non lasciarsi andare.
Colgo la tua esistenza, così vitale che
ho di nuovo braccia per lottare,
mente chiara per pensare,
ancora cuore per amare.

di Pasquale Ermio

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