Preceduta da un momento di preghiera nella cripta di Sant’Annibale Maria Di Francia, alla presenza del sindaco, Cateno De Luca, dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Roberto Vincenzo Trimarchi, e del sindaco di Francavilla Fontana, Antonello Denuzzo, si è svolta stamani, lunedì 21, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, la cerimonia di consegna della pergamena della Cittadinanza onoraria alla memoria del sacerdote Vincenzo Lilla (Francavilla Fontana 1837 – Messina 1905), preside della Facoltà di Giurisprudenza della Regia Università di Messina dal 1886 al 1905. Su proposta dell’Associazione culturale Annibale Maria Di Francia, in occasione del 150° Anniversario dell’Intuizione del Rogate, e per volontà del Consiglio comunale l’onorificenza è stata conferita a don Lilla, sacerdote e professore, nobile esempio di elette virtù intellettuali ed educative, con la motivazione di “avere contribuito, da sacerdote e preside della Facoltà di Giurisprudenza della Regia Università di Messina, alla formazione spirituale, etica e culturale di numerosi giovani messinesi. La feconda produzione letteraria e l’estrema sensibilità verso gli ultimi lo avvicinarono per intenti e azioni a Sant’Annibale Maria di Francia, al tempo Canonico della Città, che di Lilla elogiò le opere umane ed intellettuali”.
Ai saluti del sindaco De Luca, degli assessori Trimarchi e alla Cultura, Enzo Caruso, del sindaco di Francavilla Fontana, Denuzzo, del superiore della Casa Madre di Messina, don Amedeo Pascucci RCJ, e della superiora generale FDZ di Roma, suor Teolinda Salemi, sono seguiti gli interventi, moderati dalla giornalista Rachele Gerace e introdotti dalla presidente dell’Associazione culturale Annibale Maria Di Francia Rosalia Schirò, hanno relazionato Antonio Baglio, docente di Storia Contemporanea del dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina su ‘Messina nei primi decenni del ‘900 – Cultura e fede a salvaguardia dei diritti’, e Cosima Proto dell’Associazione Culturale Annibale Maria Di Francia di Francavilla Fontana su ‘La gratitudine abbraccia il Dono’. “È una giornata speciale e carica di significato – hanno evidenziato il sindaco De Luca e l’assessore Trimarchi – per il conferimento della cittadinanza onoraria a don Vincenzo Lilla, intimo amico del padre canonico Annibale Maria Di Francia, per vent’anni preside della Facoltà di Giurisprudenza. L’incontro tra i due ha segnato un punto fondamentale, quello dell’amicizia e indipendentemente dalla figura del sacerdote, vogliamo esaltarne il valore ed il significato e, al tempo stesso, comunicarlo alla Città”.
“I due religiosi – ha continuato il sindaco – sono stati il simbolo dell’amicizia e dell’accoglienza e rappresentano un esempio per proseguire su questa strada partendo dall’evento commemorativo di oggi. E, soprattutto, il tema dell’accoglienza è un argomento complesso che andrebbe affrontato senza approcci ideologici, con pacatezza e concretezza. Purtroppo oggi è diventato oggetto di dibattito spesso meramente politico che serve a sviare la vera essenza nella sua accezione più semplice, e prendendo spunto dall’opera di padre Annibale dovremmo prendere coscienza di essere uomini e donne che al cospetto divino non hanno differenze di ceto e di condizioni. Pertanto, sulle orme del precetto francescano dovremmo considerare nostra missione la condivisione e la rinuncia non come forzatura ma come atto di amore e di gioia nei confronti del prossimo”. Vinto il concorso all’Università di Messina, don Vincenzo Lilla iniziò la sua carriera di docente nel 1886, come insegnante di Filosofia del Diritto e, promosso ordinario, tenne anche l’incarico delle Istituzioni del Diritto Civile; nominato preside della Facoltà di Giurisprudenza per il triennio 1894/1897 fu riconfermato in tale carica sino alla sua morte.
Al periodo messinese appartengono le opere della maturità ‘La critica Etico-Giuridica di Stuart Mill’, le ‘Supreme dottrine Filosofiche e Giuridiche di G. B. Vico rivendicate’ e il ‘Manuale di filosofia del Diritto’. La sua attività a Messina non si limitò soltanto alla docenza e alle opere, ma si realizzò in numerosi articoli, conferenze e opuscoli come quello intitolato ‘Il Canonico Annibale Maria di Francia e la Sua Pia Opera di beneficenza’. Nel maggio 1987, fu insignito dal Governo Italiano dell’Ordine della Corona d’Italia e più tardi di quello dei SS. Maurizio e Lazzaro, onorificenze concesse raramente per quei tempi a un sacerdote. All’età di 68 anni, il 29 novembre 1905, lontano da tutti i parenti, morì a Messina circondato dall’affetto dei suoi discepoli e di Sant’Annibale Maria Di Francia che lo assistette e lo confortò negli ultimi momenti di vita, amministrandogli il viatico. I funerali si celebrarono nella Chiesa dello Spirito Santo, Casa Madre delle Figlie del Divino Zelo. La sua amicizia con Sant’Annibale divenne il ponte con la Città di Francavilla Fontana e la diocesi di Oria, quando si presentò l’urgenza di trasferire gli Istituti Antoniani in seguito al terremoto che colpì Messina il 28 dicembre 1908.