Mantua Humanistic Studies, il nuovo volume di Wanda D’Avanzo

È stato pubblicato, presso la Casa Editrice Universitas Studiorum, il volume di Wanda D’Avanzo (a cura di), ricercatrice in Trattamento e Protezione dei dati personali presso Unitelma Sapienza, dal titolo Mantua Humanistic Studies, vol. X, Mantova, 2020. Il volume – fruibile in open access presso i principali canali di ricerca scientifica – fa parte della serie scientifica Mantua Humanistic Studies (ISSN 2612-0437) che raccoglie studi, atti e documenti nel campo delle discipline umanistiche. Il titolo della collana rimanda alla Città di Mantova, patrimonio dell’Unesco, sede di una delle dinastie più potenti e culturalmente influenti del Rinascimento: la Famiglia Gonzaga. Il decimo volume della serie contiene diversi contributi di docenti e ricercatori delle Università italiane che spaziano dalla Storia alla Filosofia, dalla Psicologia alla Letteratura, dalle Scienze Giuridiche alla Sociologia. Il volume contiene il saggio di Wanda D’Avanzo su La tutela dei dati personali dopo il Regolamento europeo 679/2016, che descrive la nuova disciplina della privacy nel contesto europeo.

Afferma la D’Avanzo: “Il tema della protezione dei dati personali ha assunto, negli ultimi anni, una fondamentale importanza nel contesto giuridico europeo, a seguito della emanazione da parte del legislatore europeo del Regolamento 2016/679. Nella sua dimensione storico-evolutiva, la protezione dei dati personali si è sviluppata di pari passo con l’evoluzione tecnologica e con i cambiamenti radicali che gli strumenti ad essa connessi hanno portato nella società. E, oggi, assume particolare importanza in un modo sempre più digitale, in cui il progresso della tecnica consente l’elaborazione e lo studio in tempo reale di quantità di informazioni prima impensabili”. Nuovi canali di comunicazione sul web, big data, data mining e Internet delle cose necessitano di una disciplina più stringente, a fronte dei nuovi rischi cui espongono le informazioni personali di ciascuno di noi. In tal senso, sostiene la ricercatrice “Il GDPR ha adeguato la previgente normativa alle nuove esigenze di tutela dei diritti e delle libertà delle persone. Esso ha inciso fortemente anche sulla normativa nazionale a seguito dell’emanazione del d.lgs. n° 101/2018 che ha modificato, integralmente, il codice della privacy del 2003”.

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