Il virus continua a spaventare e devastare, senza rispettare nessuno, nemmeno i potenti. Si pensi, prima di Trump, allo sgangherato premier britannico, ormai alle prese con una crisi assai grave che lo ha spinto a una battuta infelice verso l’Italia o al presidente brasiliano che ha ‘gigionato’ a lungo tra i suoi sostenitori, snobbando mascherine e qualsiasi precauzione, ma che, alla fine, è stato costretto ad annullare la grande festa del carnevale di Rio. Da noi, ha fatto notizia il contagio di due senatori, ma – eccezion fatta per Berlusconi che sembra ormai essersela cavata alla grande – non ci sono stati altri casi di rilevante notorietà. Le persone contagiate sono in aumento ed è molto probabile la proroga dello stato di emergenza sino al 31 gennaio. A prendere il caffè stamane, non si parlava d’altro. Un maturo pensionato col Messaggero sotto il braccio insisteva per comunicare a tutti la sua interpretazione. “Il presidente americano voleva rompere le scatole al papa – che ha già i suoi problemi coi cardinali – e il Padreterno ha punito Trump!”. Una considerazione superstiziosa e per nulla cristiana che è caduta nel vuoto ed è rimasta senza consenso alcuno. Soltanto sorrisi ironici e battute divertite con richieste di previsioni sui numeri del lotto. La visita di Pompeo in Vaticano e l’incontro con Parolin hanno, in effetti, chiarito bene sia l’intento della Casa Bianca, che voleva un sostanziale mutamento di papa Francesco con i rapporti con Pechino da usare per le elezioni, sia quello del Vaticano verso la Cina che la santa Sede ha detto, chiaramente, che non intende modificare, ma migliorare e approfondire in un dialogo rispettoso e proficuo. Insomma, è emersa, chiaramente, una feconda distinzione tra fede e politica, tra religione e dimensione statuale, tra Chiesa e potere dello Stato, senza strumentalizzazioni reciproche dannose per la comunità nel suo insieme. Tanto più nel momento in cui gli USA, con il voto presidenziale prossimo, sono di fronte a scelte epocali circa le responsabilità verso l’umanità intera. Mentre la Chiesa cattolica, alle prese col suo interno travaglio, fronteggia l’impegnativo compito di rinnovamento e di purificazione, come annuncia da Assisi con la nuova enciclica ‘tutti fratelli’ papa Francesco.
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