CGIL Filcams Messina diffida la KSM: “Stipendi pagati a metà, lavoratori discriminati. Chiediamo incontro con gli enti pubblici coinvolti”

Giselda Campolo

Non devono esistere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Al contrario è ciò che avviene, costantemente, con la KSM che, nell’ultimo mese di marzo, ha pagato solo un acconto, in barba a quanto previsto dalla legge, creando, per l’ennesima volta, una forte e grave disparità nei confronti degli operatori di vigilanza in base alla provincia – sede in cui lavorano e all’appalto ricevuto”. È il duro attacco contenuto nella lettera di diffida inviata dalla CGILFilcams di Messina – guidata dalla segretaria generale, Giselda Campolo –, alla nota azienda che gestisce servizi di vigilanza e sicurezza per importanti enti pubblici e aziende private in Sicilia. “La ditta non è trasparente, non dimostra serietà e rispetto delle norme – spiega la Campolo –, gestisce, in modo patologico, gli stipendi che non possono assolutamente essere retribuiti col sistema dell’acconto e saldo, chiedendo continue deroghe a lavoratori e lavoratrici. L’ultimo accordo tra l’altro non era passato e, nonostante questo, la KSM ha continuato a pagare con ritardo. L’anno scorso, solo per fare un esempio, la quattordicesima era stata gestita con modalità diverse perché concordato con altre organizzazioni sindacali: una firma da noi non condivisa, scelta che oggi, evidentemente, ci dà ampia ragione. Inoltre, la KSM, spesso, chiama i dipendenti dalla sera alla mattina, crea discriminazioni tra loro impegnando di più alcuni a discapito di altri, con trasferimenti inopportuni ‘per simpatie’ e fa differenza in base alla sede di lavoro e ai tempi di pagamento degli appalti ricevuti dai committenti. Tutto questo è inaccettabile, per queste ragioni chiederemo anche un incontro con gli enti pubblici coinvolti. Comprendiamo bene le difficoltà della ditta – prosegue la Campolo –, esiste un piano concordatario che l’azienda non sta mostrando alle organizzazioni sindacali che, invece, hanno diritto di conoscere lo stato in cui si trova la ditta, modalità e tempi di rientro. Il comportamento della KSM è ancora più grave se pensiamo – conclude la segretaria – che il prossimo 2 maggio è previsto lo sciopero nazionale del settore vigilanza privata per il mancato rinnovo del contratto e crediamo ci sarà ampia partecipazione”.

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