Messina – Una petizione per salvare i randagi del Rifugio Don Blasco dalla deportazione in Calabria

Una petizione su change.org é stata lanciata da un attivista, per scongiurare la deportazione in Calabria di circa 200 cani randagi ospitati nei rifugi di Messina. Il numeratore delle firme ha superato, al momento, oltre 2.000 firme, ma continua a scorrere rapidamente, accendendo la speranza di quanti, attraverso questa petizione diretta al sindaco della Città, Cateno De Luca, chiedono che i cani restino a Messina affidati alle cure dei volontari del Rifugio Don Blasco che, fino ad oggi, li hanno assistiti e curati amorevolmente, a titolo gratuito. Per risolvere il problema, i firmatari della petizione chiedono al Comune di trovare un terreno per la costruzione di un nuovo canile. Una struttura che sia in grado di accogliere tutti gli animali che tra qualche giorno, soprattutto quelli più anziani, verranno trasferiti in Calabria presso il canile che si è aggiudicato la gara d’appalto, proponendo l’offerta più economica.

Anche l’amministrazione di Messina – si legge nella petizione – ha provveduto a svendere i propri animali, molti dei quali destinati in Calabria. Centocinquantamila euro per non saperne più nulla, anziché lasciarli alle cure di chi per anni se ne è occupato, gratuitamente. Questa petizione si propone di chiedere al Comune che quei soldi vengano utilizzati per realizzare un nuovo canile, evitando la deportazione in Calabria per giunta per soli cinque mesi, questa la durata dell’appalto. Con meno della metà della somma stanziata, è possibile acquistare il terreno e costruire il rifugio, risolvendo il problema del randagismo in Città”. Sulla questione messinese, da mesi è impegnata la Lega nazionale per la difesa del cane che ha annunciato battaglia per evitare la deportazione al di là dello Stretto.

Nel bando – ha detto la presidente, Piera Rosati – è stato violato il principio di economicità previsto dalla circolare del Ministero della Sanità, assegnando il servizio solo sulla base del ribasso a discapito della qualità dei servizi, atti a garantire, invece, il benessere degli animali che a causa della distanza non potranno più essere seguiti dai volontari di Messina”. Deluso dall’operato del Comune che non avrebbe rispettato la parola data, il presidente della Lega per la difesa del cane di Messina, Aldo Alibrandi, il quale annuncia: “Lotteremo con tutte le nostre forze per evitare la deportazione dei cani in Calabria”.

di Rita Serra

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