Rifondazione Comunista condivide le richieste fondamentali che i sindacati scuola, firmatari del contratto nazionale, hanno presentato con il ‘Piano Paese’ per la scuola. È giusto chiedere investimenti pari a un punto di PIL prevedendo classi con numeri non superiori ai tredici alunni per garantire il distanziamento. Una quota dei 12 miliardi richiesti sarebbero necessari per implementare l’organico necessario, docenti e personale ATA. Un’altra quota servirebbe per realizzare le strutture necessarie. Per tornare a settembre a una didattica in presenza, le OO.SS. chiedono, nel frattempo, il reperimento degli spazi necessari. Rifondazione Comunista sostiene da sempre la riduzione del numero degli alunni per classe, che si pone ora in una situazione d’emergenza come necessità di carattere sanitario, ma che come condizione ordinaria contribuisce al diritto allo studio e al contrasto dell’abbandono scolastico. Per questo, sosteniamo le richieste che i sindacati presenteranno alla ministra Azzolina nell’incontro del 7 maggio e li invitiamo a non accettare le solite scuse sulla mancanza di risorse da parte di un Governo che butta soldi per gli F35, mentre si ostina a non introdurre una patrimoniale e una tassazione progressiva sui redditi.
Loredana Fraleone, responsabile scuola; Maurizio Fazio, PRC Federazione di Messina