Messina – Nota del rettore su emergenza Covid e Policlinico

Premesso che il rettore ha il dovere di difendere e tutelare tutte le attività prodromiche alla ricerca e alla didattica che si svolgono al Policlinico Universitario, le quali – pur essendo state, ovviamente, sacrificate durante questa ondata di pandemia – hanno proseguito a svolgersi regolarmente. In linea con le indicazioni del Governo nazionale e regionale, fin dall’inizio della pandemia, l’Università e il Policlinico, con tutto il personale docente, non docente e del ruolo sanitario, si sono fatti carico delle esigenze di un’intera comunità cittadina (gel, piattaforme informatiche, maschere per la ventilazione, respiratori, sportello psicologico per anziani, bambini, medici e personale sanitario, individuazione del Policlinico quale ospedale Covid nella prima ondata di pandemia). Ad oggi, i vertici dell’azienda Policlinico universitario non hanno lesinato il loro impegno nel garantire quanto previsto dal Piano sanitario regionale, avendo accanto il rettore e l’Università di Messina tutta. Vale la pena qui ricordare come, proprio per garantire le attività chirurgiche, al Policlinico sia stata aperta la TIPO al Padiglione F e la rianimazione al Padiglione H, che mette a disposizione posti di rianimazione per pazienti non Covid. Il Policlinico garantisce, fin da oggi, 86 posti di degenza ordinaria per pazienti Covid, che l’attuale andamento pandemico considera come fondamentali ed è pronto ad arrivare sino a 38 posti di rianimazione per pazienti Covid.

La richiesta formulata dal rettore – durante una riunione informale – alle altre autorità sanitarie cittadine di predisporre l’adeguata accoglienza nelle diverse strutture della Città di tutti i pazienti Covid e non, in attuazione del piano regionale, attiene a un semplice atto di responsabilità. Ritiene inaccettabili e strumentali le valutazioni dell’onorevole Navarra, la cui vicinanza istituzionale, peraltro, in questi lunghi mesi di pandemia, né l’Università né il Policlinico universitario, hanno avvertito, se non in coincidenza di inutili e sterili polemiche. In conclusione, ribadendo che la gestione dell’Università rimane fuori e distante dalle dispute politiche, auspica da parte di tutte le forze sociali e politiche ogni sforzo reale e concreto a salvaguardia della salute pubblica e della collettività. Non serve, in questo periodo di pandemia, utilizzare a qualunque fine esternazioni che poco hanno a che fare con la tutela della salute pubblica e alimentano inutili allarmismi nei cittadini, in un momento in cui dovrebbe prevalere la coesione e la solidarietà di tutti verso tutti.

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