Per rassicurarla, papà scrive favola per sua bimba sul virus mostriciattolo

Lontano da casa in tempi di Coronavirus con la figlia piccola che chiede del papà e vuole rassicurazioni, Giuseppe D’Onchia ha preso carta e penna e ha scritto una favoletta Virus, la mostriciattola. D’Onchia, giornalista, ex direttore della Tv Canale 10, di Gela, chiusa per la crisi dell’editoria, si è dovuto trasferire a Piacenza dove fa la guardia giurata. A casa, in Sicilia, ha lasciato la moglie e i due figli: Nicolò, 17 anni, e Gloria, di 9. Come scacciare, da lontano, gli incubi che la bambina gli esprime ogni volta che si sentono al telefono? Con una fiaba rassicurante da raccontarle, come faceva quando era a casa. Protagonista della novella è il Coronavirus che, in questo caso, viene presentato al femminile perché visto dalla bambina come una strega cattiva. “Una mostriciattola che andava in giro per il mondo lasciando dietro di sé una scia di starnuti”, racconta Giuseppe. Voleva essere una regina che comandava su tutti e imponeva il suo dominio col raffreddore. Ma i bambini chiusi in casa a riflettere pensarono come sconfiggerla e dopo avere lavato bene le mani più volte, disegnarono tanti arcobaleni e tante corone, più belle di quella di Virus la mostriciattola, che i genitori appesero ai balconi con le bandiere nazionali. Gloria, tranquillizzata dalla favola del papà, ha realizzato numerosi disegni sulla scia del racconto e glieli ha mandati. Una amica di famiglia, Francesca Cosky, di Verona, ha voluto prestare la sua voce alla lettura della novella di Giuseppe D’Onchia animandola con i disegni di Gloria. Ne è venuto fuori un video di quasi tre minuti che è stato messo in rete e diffuso attraverso i social al motto ‘Contagiamoci di speranza’. (Ansa)

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