Chiamate per il test sierologico: il 25% aderisce e il 60% ha dubbi

Una seconda ondata epidemica è temuta da tutti gli scienziati del mondo e chi ha il compito delle decisioni politiche non può sottovalutare tale eventualità e dobbiamo farci trovare pronti, per questo abbiamo aumentato i posti in terapia intensiva del 115%. Siamo preoccupati dall’ipotesi di una seconda ondata e il Paese deve farsi trovare pronto nella sua interezza”. Lo ha detto su Sky tv il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha sottolineato come sia “necessario e fondamentale che le persone che verranno contattate dalla Croce Rossa per i test sierologici rispondano positivamente alla chiamata. La chiamata potrà arrivare anche al cellulare. Avere questi risultati consentirà ai nostri scienziati di avere un’arma i più di conoscenza dell’epidemia nel nostro Paese”. Il ministro ha, poi, aggiunto: “A settembre, senz’altro le scuole riapriranno e riapriranno sicuramente per tutti. In queste ore, c’è un lavoro intenso del Ministero dell’Istruzione e del Comitato tecnico scientifico, perché questa riapertura avvenga nella massima sicurezza”. Per la app Immuni “siamo alle battute finali. Abbiamo fatto un lavoro molto accorto e ci auguriamo che il massimo numero di italiani possa decidere volontariamente come previsto dalla norma, di scaricare questa app e sarà uno strumento in più, un pezzo di una strategia più complessiva del Governo”, ha precisato Speranza: “C’è un confronto in corso con le regioni che – ha aggiunto – avranno un ruolo determinante”.

Sono state, infatti, oltre 7.300 le chiamate effettuate, oggi, dalla Croce Rossa italiana (CRI) per contattare i cittadini del campione che parteciperà all’indagine sierologica nella prima giornata di ieri. Il 25% del campione ha detto si all’esecuzione del test già al primo contatto, mentre sono oltre il 60% le persone che hanno chiesto di essere ricontattate per vari motivi e circa il 15% quelle propense, ma che per il momento stanno ancora valutando. Lo si apprende dalla CRI. Le Regioni che hanno aderito più volentieri nella prima giornata di ieri alle chiamate da parte della Croce Rossa italiana (CRI) per l’effettuazione dei test sierologici della campagna nazionale sono le Marche e la Sardegna. Buono l’esito in Umbria e Lombardia, mentre quelle più indecise sono la Campania e la Sicilia, si apprende dalla CRI. Molte persone, oggi, stanno però ricontattando la Croce Rossa per avere maggiori informazioni e poter partecipare al test. Le prime Regioni dove si stanno effettuando, oggi, i prelievi sono Liguria, Basilicata, Province Autonome di Trento e Bolzano, Lazio. Da domani, previsti i primi prelievi su Roma. “I volontari e colleghi della Croce Rossa stanno lavorando senza sosta per questo servizio importante per le nostre comunità. Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Croce Rossa Italiana, non è uno stalker, non è una truffa telefonica, ma è un servizio che potete rendere al vostro Paese attraverso un piccolo prelievo venoso”. Lo ha affermato il presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca, in merito all’indagine sierologica avviata da ieri.

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