Articolo Uno: “Plauso all’azione della Magistratura, ma si rafforzi il sistema di controllo delle Istituzioni pubbliche”

Gli arresti da parte dei Ros dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di 94 tra esponenti della mafia dei Nebrodi e colletti bianchi, che hanno drenato illecitamente dal 2013 ad oggi oltre 10 milioni di euro di risorse pubbliche destinate all’agricoltura, hanno portato alla luce una colossale truffa con connivenze diffuse a danno di quanti, aziende e maestranze, in agricoltura ci lavorano onestamente e nella legalità – dichiarano Pippo Zappulla e Domenico Siracusano, segretario regionale e provinciale di Articolo Uno –. Un’operazione che merita il plauso e il sostegno della Sicilia pulita e perbene contro un sistema criminoso diffuso e inquietante. Fondamentale è la vigilanza repressiva delle forze dell’ordine, ma rimane strategico che il sistema pubblico e lo Stato controlli il suo territorio censendo tutti i terreni demaniali attuando il progetto ‘banca della terra’. Le risorse ‘devono’ essere utilizzate, esclusivamente, verso interventi realmente produttivi a favore delle Aziende sane, dello sviluppo della cooperazione vera, promuovendo l’impegno e l’occupazione dei giovani.

Bisogna liberare il territorio da una presenza criminale ancora condizionante ed eliminare il silenzio, le connivenze, le coperture e la paura di chi subisce questo sistema; necessita un segnale forte da parte delle istituzioni pubbliche anche in termini progettuali e di rilancio dell’occupazione. Il sistema mafioso si combatte – concludono i due esponenti di Articolo Uno – con lo sviluppo e il lavoro vero, sano e trasparente, evitando che intere filiere produttive e comunità subiscano le intimidazioni e le vessazioni delle famiglie criminali. Non basta, però, l’azione repressiva di Magistratura e forze dell’ordine, la società siciliana mobiliti la propria coscienza antimafiosa e pretenda dalle Istituzioni pubbliche tutti gli atti, le iniziative, i provvedimenti che cancellino ogni spazio di ambiguità e di zone grigie”.

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