Malta – Il Priorato e la Chiesa dei Carmelitani a Mdina

Uno dei posti più belli di Mdina, l’antica capitale di Malta, è sicuramente il Priorato e la Chiesa dei Carmelitani. I Carmelitani arrivarono a Malta intorno all’anno 1418 e si stabilirono nella periferia di Rabat, nel luogo conosciuto come la brughiera di San Leonardo. Questo luogo fu lasciato a loro dalla principessa siciliana appartenente alla dinastia degli Aragona, Margherita d’Aragona. La zona è comunemente conosciuta come il-Lunzjata (l’Annunziata). Dopo 240 anni vissuti nella periferia di Rabat, i frati decisero di trasferirsi nella Città di Mdina. Essi chiesero al vescovo, Giovanni Balaguer Camarasa, di concedergli la chiesetta nota come Ta’ Rocca, per costruire la loro chiesa e priorato. La loro richiesta fu accolta, a condizione che un altare dedicato alla Madonna di Rocca fosse eretto nella nuova chiesa. Il 16 giugno 1659, i frati lasciarono la loro precedente dimora e fondarono la loro dimora a Mdina. La loro prima casa nella Città era in Triq San Pietru (Via San Pietro). Una parte di essa esiste ancora adiacente alla chiesa.

L’edificio della chiesa carmelitana di Mdina, attribuito all’architetto francese Mederico Blondel, si iniziò a costruirlo nel febbraio del 1660. Fu completato nel 1675. È una delle chiese più centralizzate nell’architettura barocca maltese. Un ossario fu costruito sotto la chiesa. Sopra l’altare maggiore è appeso l’imponente dipinto barocco dell’Annunciazione del Signore di Stefano Erardi (1677). Più in là all’altare principale, ci sono sei cappelle. I due altari più grandi sono dedicati alla Vergine Maria, Madre del Carmelo, e al Profeta Elia, il padre spirituale dell’Ordine Carmelitano. I grandi dipinti sopra questi due altari furono dipinti da Michele Bellanti, nel 1850. Su ciascun lato dell’altare della Madonna del Carmelo ci sono due cappelle dedicate all’Addolorata e a Santa Teresa di Gesù.

Il primo altare ha un dipinto realizzato da Giuseppe Calì, nel 1890, mentre il secondo ha un dipinto che risale dei primi anni del diciottesimo secolo. Sull’altro lato, si trovano le cappelle dedicate alla Madonna di Rocca che ha un crocifisso e un’icona del diciannovesimo secolo. Mentre l’altra cappella, che è dedicata a San Giuseppe, è ornata da un dipinto eseguito da Giuseppe Calì, nel 1890. Altri dipinti includono le quattro immagini dei santi carmelitani Alberto di Trapani (?1307), Angelo di Sicilia (?Tredicesimo secolo), Pietro Tommaso (?1366) e Andrea Corsini (?1374). Tutti questi quattro dipinti sono opera di Giuseppe Calì (1910). Questi sono appesi sopra le piccole cappelle. Su ciascun lato dell’altare maggiore, due tele del tardo diciassettesimo secolo raffigurano Santa Teresa di Gesù (1515-1582) e Santa Maria Maddalena de ‘Pazzi (1566-1607), due grandi mistici carmelitani.

Altre opere d’arte comprendono quelle di Mattia Preti e della sua bottega, tra le quali spicca un altare notevole della Madonna del Carmine che si trova, attualmente, in sagrestia. La statua processionale di Nostra Signora del Monte Carmelo è stata scolpita in legno da Andrea Imbroll nel 1761. Questo scultore maltese è rinomato, soprattutto in Portogallo, per le sue sculture in miniatura in avorio. La statua della Madonna del Carmelo viene eseguita in processione il giorno della festa, che cade la domenica successiva al 16 luglio. L’interno della cupola centrale è decorato con stucchi e la pittura fu fatta nel 1901.

La chiesa carmelitana di Mdina ebbe un ruolo importante nella storia maltese. Una storia popolare racconta l’episodio del 2 settembre 1798, quando le truppe francesi invasori tentarono di portare via e vendere tesori dalla chiesa. Vedendo questo alcuni bambini si affrettarono fino al campanile e iniziarono a suonare le campane. Ciò causò un rumoroso raduno di persone a Mdina e poco dopo la folla si trasformò in una rivolta. Tuttavia, alcuni oggetti d’arte furono presi dai francesi, inclusa una corona che adornava l’immagine della Madonna dietro l’altare maggiore. La costruzione del grande monastero, situato accanto alla chiesa, iniziò nel 1678. I suoi piani sono attribuiti all’architetto maltese Lorenzo Gafà. Il monastero ha, tra le altre caratteristiche architettoniche, un chiostro magnificamente proporzionato e un grande refettorio decorato con dipinti impressionanti. È costruito su due livelli, con quattro ali che circondano un cortile centrale percettibilmente austero.

Entrando nella chiesa mi inginocchiai davanti la statua della Madonna e pregai, così, alla tenerissima Madre: Ti saluto, O Maria, Madre di Dio e degli uomini. A te mi rifugio perché so che senza di te non posso mai arrivare al cuore di tuo Figlio Gesù. Sotto la tua protezione affido me stesso, le famiglie, i nostri figli, i malati, i nostri popoli e patrie (maltese e italiano). Rivolgi il tuo sguardo amorevole verso di noi. Proteggici da ogni avversità. Guidaci, o Maria, nella via della verità che ci porta alla gloria eterna. Amen”.

di Fra Mario Attard

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