La caduta del Regno delle Due Sicilie

Il 13 febbraio ricorre la caduta del Regno Delle Due Sicilie, un evento che segnerà per sempre il destino del Mezzogiorno d’Italia. L’Unità potrà avvenire a seguito della caduta dell’ultimo baluardo Borbonico, la Fortezza di Gaeta, dove il Re Francesco II di Borbone si è rifugiato con i suoi fedelissimi soldati napoletani per azzardare un ultimo disperato tentativo di difesa contro lo ‘straniero invasore’. L’ex Regno delle due Sicilie ha conosciuto, per mano dei garibaldini e del regio esercito piemontese, avvenimenti estremamente riprovevoli e deprecabili. Sin dall’Inizio, la spedizione di Garibaldi con l’appoggio dato dal Regno di Sardegna con il proprio esercito non fu una guerra di liberazione, ma una vera e propria invasione resa realizzabile solo grazie a sotterfugi e giochi di potere attuati dal Regno di Sardegna.

Il Regno delle Due Sicilie, nato nel 1816 a seguito della Restaurazione, negli anni sino al 1861, conobbe un periodo felice caratterizzato da uno sviluppo esponenziale dell’economia, basata oltre che sull’esportazione di quantitativi ingenti di prodotti agricoli, anche a una grande produzione manifatturiera, metalmeccanica e cantieristica, la più importante dell’epoca. Il Regno delle Due Sicilie era una Nazione fortemente competitiva nel campo della ricerca e dello sviluppo scientifico. La prima nello Stivale ad avere: una linea ferrata (Napoli-Portici) sulla quale faceva servizio la prima locomotiva a vapore totalmente costruita in Italia; e la prima nave a vapore (piroscafo) nel Mediterraneo, la Ferdinando I. L’occupazione lavorativa era ad altissimi livelli e non solo numericamente parlando, ma vi erano parecchie maestranze con alti profili professionali. Sotto il profilo Statuale, il Regno delle Due Sicilie fu il primo in Italia a dotarsi di un moderno testo costituzionale concesso da Re Ferdinando I, nel 1820, e il primo ad avere un Parlamento. Un’esperienza costituzionale precedente la ritroviamo in Sicilia nel 1812, con la Costituzione Siciliana che dotò la Sicilia di un proprio parlamento.

Altro importante traguardo raggiunto dall’amministrazione Borbonica, è stato un’alta efficienza ed efficacia della pubblica amministrazione con costi oltremodo contenuti e competitivi con i migliori apparati burocratici europei ottocenteschi. Il Re Ferdinando II riuscì ad azzerare completamente il pur basso debito pubblico con tagli alle spese di corte e senza aumentare l’imposizione tributaria già bassa rispetto ad altri regni. A 158 anni dalla caduta del Regno delle Due Sicilie, vogliamo ricordare l’ultimo grande Re Francesco II di Borbone, soprannominato Franceschiello, che, dopo aver lasciato Gaeta trascorrerà il resto della sua vita in esilio ad Arco (in Provincia di Trento – Regno Austroungarico), insieme a sua moglie Maria Sofia e la loro unica figlia. Morirà il 18 maggio del 1894. Durante il 120° Anniversario della sua morte, è stato reso noto l’inoltro della richiesta di beatificazione.

di Giuseppe Alesci

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