Maria assunta in cielo ci insegna il servizio e la lode

La solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria è sempre un punto di riferimento per la nostra vita cristiana. Infatti, in questa solennità, si celebra il nostro vero eterno destino come credenti, ovviamente Maria fu la prima di entrare in questo spazio di grazia che ci aspetta se rimaniamo fedeli a Gesù come lei. La costituzione dogmatica sulla Chiesa del Concilio Vaticano Secondo, Lumen Gentium, ci definisce con queste parole la solennità dell’Assunzione di Maria: “Finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo” (n° 59). Anima e corpo, cioè Maria nella sua completezza, fu assunta in cielo. Ma seguendo la bellissima catechesi che papa Francesco ci ha dato nell’Angelus dell’Assunzione di Maria in cielo in questo anno, mi ha aperto un orizzonte di significato. In questo discorso, il santo padre ha parlato proprio dell’anima e del corpo della spiritualità di Maria, vale a dire la lode e il servizio. La lode a Dio anima il servizio verso i fratelli. Dice papa Francesco: “Infatti, quando Maria entra in casa della cugina, loda il Signore. Non parla della sua stanchezza per il viaggio, ma dal cuore le prorompe un cantico di giubilo. Perché chi ama Dio conosce la lode”. Poi, la lode genera lode. Continua il papa: “E il Vangelo oggi ci mostra ‘una cascata di lode’: il bambino sussulta di gioia nel grembo di Elisabetta” (cfr. Lc 1,44), la quale pronuncia parole di benedizione e “la prima beatitudine”: “Beata colei che ha creduto” (Lc 1,45); e tutto culmina in Maria, che proclama il Magnificat (cfr. Lc 1,46-55). Infine, la lode accresce la gioia. Ci insegna papa Francesco: “La lode è come una scala: porta in alto i cuori. La lode eleva gli animi e vince la tentazione di abbattersi… Quanto fa bene vivere di gratitudine e di benedizione anziché di rimpianti e lamentele, alzare lo sguardo verso l’alto invece che tenere il muso lungo!”.

Il parere che ci dà il santo padre è validissimo per la nostra vita: “Le lamentele: c’è gente che si lamenta tutti i giorni. Ma guarda che Dio è vicino a te, guarda che ti ha creato, guarda le cose che ti ha dato. Loda, loda! E questo è salute spirituale”. La lode ci porta essenzialmente al servizio. Il servizio costa caro. Ma quando uno si spende se stesso nel servire il prossimo che può veramente andare in alto. Papa Francesco ci insegna: “È quando ci abbassiamo a servire i fratelli che andiamo in alto: è l’amore che eleva la vita. Andiamo a servire i fratelli e con questo servizio andiamo ‘in alto’”. Ma servire non è facile: la Madonna, che ha appena concepito, percorre quasi 150 chilometri per raggiungere da Nazaret la casa di Elisabetta. Aiutare costa a tutti noi. Lo sperimentiamo sempre nella fatica, nella pazienza e nelle preoccupazioni che il prendersi cura degli altri comporta. Pensiamo, ad esempio, ai chilometri che tanti percorrono ogni giorno per andare e tornare dal lavoro e svolgere molte mansioni a favore del prossimo; pensiamo ai sacrifici di tempo e di sonno per accudire un neonato o un anziano; e all’impegno nel servire chi non ha da ricambiare, nella Chiesa come nel volontariato. Io ammiro il volontariato. È faticoso, ma è salire verso l’alto, è guadagnare il Cielo! Questo è servizio vero. Com’è la sua consuetudine, papa Francesco ha concluso questa praticissima catechesi con queste domande assai forti e pratici: “Io vivo il lavoro e le occupazioni quotidiane con spirito di servizio o con egoismo? Mi dedico a qualcuno gratuitamente, senza ricercare vantaggi immediati? Faccio insomma del servizio il ‘trampolino di lancio’ della mia vita? E pensando alla lode: so, come Maria, esultare in Dio (cfr Lc 1,47)? Prego benedicendo il Signore? E, dopo averlo lodato, diffondo la sua gioia tra le persone che incontro?”. Maria, nostra Madre Assunta in Cielo, aiutaci a salire, quotidianamente, sempre di più in alto attraverso la lode e il servizio. Amen.

di Fra Mario Attard

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