Un sistema di depurazione italiano per gli allevamenti di salmoni scozzesi

Un sistema di nuova concezione per la purificazione dell’acqua sta per entrare in funzione a Dunkeld, in Scozia. Servirà a tenere pulite le vasche di un’azienda internazionale che alleva ed esporta salmone. La tecnologia è stata messa a punto dall’Università di Trento e si basa sulla proprietà della luce di distruggere le sostanze inquinanti che si formano nell’acqua di allevamento. In questo modo, i salmoni possono continuare a nuotare e crescere in un ambiente pulito e sano per il loro benessere e per quello dei consumatori e delle consumatrici. Il coordinamento organizzativo del gruppo viene messo a disposizione dalla fondazione Hub Innovazione Trentino. A sviluppare la tecnologia basata sulla luce e ozono (ozonizzazione fotocatalitica), dai costi e dall’impatto ambientale molto bassi, è Francesco Parrino, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria industriale e uno dei firmatari dello studio tutto italiano condotto assieme a Giovanni Camera-Roda (Università di Bologna), Vittorio Loddo e Leonardo Palmisano (Università di Palermo). “Alla base – chiarisce Parrino –, c’è la proprietà della luce di attivare un semiconduttore che, a sua volta, innesca una serie di reazioni radicali che che portano non solo alla completa degradazione di sostanze inquinanti, ma anche all’inattivazione di agenti patogeni quali virus e batteri. In tal modo, si salvaguardano gli ecosistemi idrici naturali fluviali e marini, attualmente minacciati da allevamenti intensivi ad alto impatto ambientale e che fanno largo uso di antibiotici”. (ANSA)

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