Coronavirus. Gli smartphone possono essere ricettacolo di germi e batteri

Se durante l’emergenza da Coronavirus si stanno mantenendo alcune buone abitudini di prevenzione, come lavarsi spesso le mani o disinfettare le superfici, per gli smartphone e, in generale, per i vari dispositivi elettronici non sempre si può dire lo stesso. La dott.ssa Elena Azzolini, della Direzione Medico Sanitaria di Humanitas, spiega se lo smartphone possa essere un veicolo di contagio del Coronavirus e come disinfettarlo al meglio. “È possibile, anche se molto improbabile, che il contagio da Coronavirus avvenga attraverso il proprio smartphone. In linea totalmente teorica, se un individuo infetto starnutisse o tossisse sul nostro telefono, che poi maneggeremmo, toccando, poi, con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi, il contagio potrebbe avvenire. Stiamo, comunque, parlando di una modalità di trasmissione assolutamente trascurabile. Pulire il proprio smartphone e mantenerlo igienizzato è, comunque, una buona abitudine che dovremmo applicare al di là dell’emergenza sanitaria in corso, proprio in quanto strumento utilizzato, quotidianamente, con altissima frequenza. Le stesse aziende produttrici hanno aggiornato sui loro siti le istruzioni di pulizia, indicando l’utilizzo di salviettine disinfettanti a base di alcol isopropilico al 70% o di panni inumiditi di disinfettante. In caso di dispositivi elettronici dotati di tastiera, la pulizia delle fessure e dei tasti è, spesso, trascurata. Utilizzando una bomboletta di aria compressa, si potrà soffiare via lo sporco accumulato, dopodiché si potrà passare le salviette disinfettanti o i panni sulla tastiera. Alcune raccomandazioni: al fine di evitare di rovinare i dispositivi, è bene attuare queste semplici pratiche di pulizia spegnendoli e staccandoli dalla corrente”. (Humanitas.it)

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