Università di Messina – “Mediating material engagement. Technology, narrativity, performance”

Negli ultimi anni, molte discipline (provenienti anche da campi e settori di ricerca piuttosto distanti) hanno cercato di esplorare gli effetti della mediazione sull’esperienza umana, sul mondo circostante. Estetica, studi sui media, Antropologia, Biologia e Scienze cognitive hanno tentato di analizzare la dicotomia che separa soggetti e oggetti, corpi e cose. Al riguardo, il convegno “Mediating material engagement. Technology, narrativity, performance”, che si terrà da mercoledì 25 (a partire dalle ore 14) a venerdì 27 settembre, alternativamente presso l’Aula Magna del Dipartimento Cospecs e l’Istituto Marino di Mortelle, mira a esplorare tale rapporto attraverso tre diverse chiavi di lettura: performance, tecnologia e narratività. Ognuna di esse genera domande e risultanze specifiche. Nel corso dell’evento, verranno prese a modello le teorie di eminenti studiosi quali, ad esempio, Marshall McLuhan (secondo cui è necessario considerare i “media come estensioni dell’uomo”), Richard Schechner e Lambros Malafouris.

Quest’ultimo, docente presso il Keble College dell’Oxford University, sarà il relatore di spicco dell’iniziativa alla quale parteciperà un nutrito parterre di docenti ed esperti. Tra loro anche i proff. Mauro Carbone (Universitè de Lyon), Emanuele Castano (Sarajevo School of Science and Technology), Michele Cometa (Università di Palermo), Adriano D’Aloia (Università della Campania), Stefano De Matteis (Università di Roma Tre), Claudio Paolucci e Martina Bacaro (Università di Bologna). Il convegno si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Research & Mobility”.

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