Puoi amarmi con il tuo silenzio?

Martedì 8 giugno 2021 noi cappuccini celebriamo la Festa del Beato Sardo Cappuccino, Nicola da Gesturi. A questo fratello laico, i sardi diedero il nome di frate Silenzio. Nella sua omelia – durante la quale papa san Giovanni Paolo II proclamò sei nuovi beati – di domenica 3 ottobre 1999, diceva così su Frate Nicola: “[Il] beato Nicola da Gesturi, cappuccino, ha incarnato in modo singolare nella sua esistenza questa misteriosa realtà. Uomo del silenzio, egli spandeva attorno a sé un alone di spiritualità e di forte richiamo all’assoluto. Denominato dalla gente con l’affettuoso appellativo di frate Silenzio, Nicola da Gesturi si presentava con un atteggiamento che era più eloquente delle parole: liberato dal superfluo e alla ricerca dell’essenziale, non si lasciava distrarre dalle cose inutili o dannose, volendo essere testimonianza della presenza del Verbo Incarnato accanto a ogni uomo”. Alla ricerca dell’essenziale! Che frase forte, miei cari! E, poi, papa Wojtyla precisò: “In un mondo troppo spesso saturo di parole e povero di valori, c’è bisogno di uomini e di donne che, come il beato Nicola da Gesturi, sottolineino l’urgenza di recuperare la capacità del silenzio e dell’ascolto, affinché tutta la vita divenga un cantico di lode a Dio e di servizio verso i fratelli”.

È un cantico di lode a Dio e di servizio fruttuoso per i fratelli quando il silenzio ci aiuta a liberarci dal mormorio interiore. Quando si ascolta la musica di Gesù, si vive la bellezza di essere come i bambini. Dice Nostro Signore: “In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli (Matt 18:3)”. Il silenzio è una grande grazia quando diciamo di no al mormorio dei ricordi. Perché ricordiamo, continuamente, il male che abbiamo ricevuto in passato? Che senso ha? Perché ci lasciamo indietro una quantità smisurata di tempo ed energia che potremo, facilmente, dedicare al bene degli altri e di noi stessi? Essere silenzioso/silenziosa significa ridare al cuore di Dio con tenerezza ogni relazione, anche quella più significativa. Quest’ultimo è veramente il modo di amare con passione e rispetto. È il silenzio per amare tutti e ciascuno in Dio. Il silenzio amoroso significa dire di no alla curiosità, soprattutto, le curiosità delle ‘novità’, del comportamento del prossimo e quella intellettuale che ci indurisce nell’orgoglio. Il silenzio venuto da Dio e non quello dai nostri sentimenti feriti che sono i primi risultati disastrosi del maledetto risentimento che portiamo nel cuore, ci aiuta a occuparci del mondo e su come bene servire i fratelli e le sorelle. La Bibbia ci aiuta a vivere questo silenzio.

Basta vedere il brano di Matteo 6, 24-34. Non diamo più spazio alle preoccupazioni! Quando ci abbandoniamo nelle mani di Dio, la nostra vita cresce davvero. Il vero silenzio si vive quando evitiamo le critiche e i giudizi interni. Ricordo questa importantissima affermazione: “Non ha valore né importanza quello che pensano gli uomini: sei quello che Dio vede, nulla più! Vivere il vero silenzio significa combattere le ossessioni e i fantasmi del cuore”.Un consiglio da una persona che veramente è saggia e ti vuole bene ti aiuta a essere liberato/liberata. Dunque, discernere è importantissimo. Il silenzio è anche il non agire, discutere e decidere quando sono agitato/agitata. In altre parole, come ho letto già in precedenza: “L’emozione turba la ragione; la passione sconvolge il giudizio; l’amor proprio rende ingiusti”. Il silenzio significa lasciare che la mano di Dio ci educhi, ci scappelli, ci levighi e martelli tramite le persone più strette a noi. La nostra maturità nel silenzio ci consente di non preoccuparci troppo di noi stessi. Dunque, evitiamo di trarre conclusioni sulle difficoltà delle nostre vite. Dio è con noi, Egli veglia sulla nostra vita e sul nostro sonno. Dobbiamo avere fiducia! Poi, non sopravvalutiamo troppo le nostre pene e i sacrifici. La sofferenza fa parte della nostra vita umana e cristiana. Quindi, lasciamo che Cristo soffra in noi.

Offriamogli il nostro corpo e cuore, così che Lui possa portare a compimento nel Suo corpo mistico quanto ha iniziato sul Calvario. Il silenzio significa cogliere la grazia dell’istante. Cerchiamo di piacere a Dio, ora, e null’altro di più! Vivere nel silenzio implica vivere la tua santità in modo particolare. Invoca la Madonna affinché preghi per te senza sosta: “Santa Maria, Madre di Dio, prega per me, povero peccatore/povera peccatrice”. Vivi in pace nella silenziosa protezione di Dio! Cerca il silenzio in Dio, cerca il silenzio per Dio, vivi il silenzio in Dio. Egli scenderà in te e troverà dimora come nel seno di Maria, dal quel silenzio gravido e fecondo. Dio rinnoverà ogni cosa dentro di te e fuori di te. Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio Santa Madre di Dio, non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni male o Vergine gloriosa e benedetta. Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo. Amen! Allora, puoi amarmi con il tuo silenzio?

di Fra Mario Attard

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