Malta – Mons. Victor Grech insignito del premio Anzianità Attiva

Martedì 16 novembre 2021, mons. Victor Grech ha ricevuto il Premio per l’Anzianità Attiva in una cerimonia che celebra il lavoro, l’impegno e la dedizione degli anziani a Malta, con un totale di cinque premi assegnati quest’anno. Mons. Grech fondò Caritas Malta nel 1984, con l’obiettivo di fornire programmi di prevenzione e riabilitazione dalla droga. Un anno dopo, egli fondò anche la prima Comunità Terapeutica per coloro che abusano di droghe a Malta e ha continuato ad aprire una casa per la riabilitazione di detenuti che soffrono dai problemi della droga. Inoltre, mons. Grech è stato uno dei fondatori di Caritas Europa, servendo anche nel Consiglio di Caritas Internationalis e Caritas Europa quando sono stati istituiti. Si adoperò anche per l’apertura del primo ricovero residenziale per uomini e donne. Tra gli altri riconoscimenti, nel 2014, mons. Grech ha ricevuto la Gran Croce d’Oro dal presidente e dal Consiglio Internazionale di Pubblica Assistenza Humanitas Soccorso Italia. I premiati della cerimonia della sera del 16 novembre 2021 sono stati: Premio Anzianità Attiva – mons. Victor Grech; Premio per l’Anzianità attiva sportiva – sig. Mario Meli; Premio Solidarietà Intergenerazionale – sig. Anthony Darmanin; Premio Accademico Anziano – sig. Publio Agius; Premio Culturale Anziano – sig. Albert Marshall. In un discorso durante la cerimonia di venerdì, il ministro per l’Anzianità attiva, Michael Farrugia, ha elogiato la dedizione delle persone che fanno la differenza all’interno della comunità. Il ministro ha preso l’opportunità di esortare gli anziani a partecipare ad attività e iniziative che li aiutino a rimanere attivi e a contribuire alla società.

Durante la cerimonia, il presidente della Repubblica, George Vella, ha affermato che “rispetto, inclusione e pari opportunità sono gli ingredienti fondamentali che, nel tempo, hanno ulteriormente rafforzato l’importanza dell’anzianità attiva e la necessità come Paese di non perdere il patrimonio dei talenti e la conoscenza che queste persone possono e vogliono trasmettere alla società”. Il presidente ha aggiunto che le voci degli anziani dovrebbero essere ascoltate su questioni che, a loro parere, stano danneggiando sia loro che le generazioni future. Pur congratulandosi con tutti i vincitori, il presidente ha affermato che gli anziani possono essere il catalizzatore per una società più compassionevole, inclusiva e sostenibile. Questa bellissima iniziativa mi fa ricordare splendidamente il discorso che papa Francesco fece ai parroci di Roma, giovedì 6 marzo 2014: “Il prete è chiamato a imparare questo, ad avere un cuore che si commuove. I preti – mi permetto la parola – ‘asettici’ quelli ‘di laboratorio’, tutto pulito, tutto bello, non aiutano la Chiesa. La Chiesa, oggi, possiamo pensarla come un ‘ospedale da campo’. Questo – scusatemi lo ripeto – perché lo vedo così, lo sento così: un ‘ospedale da campo’. C’è bisogno di curare le ferite, tante ferite! Tante ferite!

C’è tanta gente ferita dai problemi materiali, dagli scandali, anche nella Chiesa… Gente ferita dalle illusioni del mondo… Noi preti dobbiamo essere lì, vicino a questa gente. Misericordia significa prima di tutto curare le ferite. Quando uno è ferito, ha bisogno subito di questo, non delle analisi, come i valori del colesterolo, della glicemia… Ma c’è la ferita, cura la ferita e, poi, vediamo le analisi. Poi, si faranno le cure specialistiche, ma prima si devono curare le ferite aperte. Per me questo, in questo momento, è più importante. E ci sono anche ferite nascoste, perché c’è gente che si allontana per non far vedere le ferite… Mi viene in mente l’abitudine, per la legge mosaica, dei lebbrosi al tempo di Gesù, che sempre erano allontanati, per non contagiare… C’è gente che si allontana per la vergogna, per quella vergogna di non far vedere le ferite… E si allontanano forse un po’ con la faccia storta, contro la Chiesa, ma nel fondo, dentro c’è la ferita… Vogliono una carezza! E voi, cari confratelli – vi domando – conoscete le ferite dei vostri parrocchiani? Le intuite? Siete vicini a loro? È la sola domanda…”. Auguri di cuore, mons.Victor Grech! Che Dio ti benedica sempre!

di Fra Mario Attard

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