I “nuovi” pesci dei nostri mari

Ammirate questo pesce. È una Bavosa Pilicornis. Abitualmente si trova nell’Atlantico orientale (tra Spagna, Portogallo e Namibia), nel Sud-ovest Atlantico (Brasile, Argentina e Patagonia), nell’Oceano Indiano occidentale, in alcune regioni del sud Africa e nel Mediterraneo occidentale lungo le coste di Marocco, Algeria, Spagna e Italia. La fotografia in questione è stata scattata, qualche anno fa, nel mare siciliano, da Salvatore Campolo. E questo a dimostrazione che alcune tipologie di pesci, abitualmente definiti “tropicali”, sono ormai entrate a far parte delle specie che popolano i nostri mari. Tra i principali motivi di questa “invasione”, la cosiddetta tropicalizzazione dei nostri mari, cioè l’innalzamento delle temperature, ma non è secondario il ruolo svolto dai traffici marittimi, con le navi che scaricano spesso in mare i propri rifiuti comprendenti anche alghe ed esseri viventi che, involontariamente, si trovano protagonisti di lunghissimi viaggi per i mari del mondo.

In 200 milioni di anni, insomma, il nostro Mediterraneo è profondamente cambiato. Si è trasformato diventando, quindi, habitat naturale di pesci fino a poco tempo fa del tutto sconosciuti ai frequentatori dei fondali del Mediterraneo. Un altro esempio di “colonizzazione” dei nostri mari è il pesce Palla Ocellato, anch’esso pesce tropicale che è, ormai, divenuto abituale frequentatore dei nostri mari. A questo punto, a tutti i sub, non resta che prestare attenzione a ciò che gli si presenta davanti alla maschera, perché ogni immersione può trasformarsi in una clamorosa scoperta.

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