Lunedì, 6 agosto si è festeggiata la Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo sul Monte Tabor. Lì, davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni, e accompagnato da Mosè ed Elia, Gesù fu trasfigurato. Il testo marciano ci dice che si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche (Marco 9, 2-3). A Malta, la parrocchia di Ħal Lija è dedicata a questo mistero fortissimo della vita di Gesù. La costruzione della chiesa fu affidata all’architetto maltese Gianni Barbara, che fu anche l’architetto dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Barbara fu da Ħal Lija e gli fu anche affidata la Chiesa di San Giacomo a La Valletta (1712), molte delle fortificazioni di Floriana (1725) e anche l’arco di Sa Maison (1738). La prima pietra fu posata il 20 maggio 1694 e la chiesa fu completata in poco più di sei anni. Dall’interno, essa è lunga 27,5 metri. La chiesa è abbellita da due torri campanarie che esistevano sin dal 1709. Secondo lo storico maltese Achille Ferris, ci furono alcuni cambiamenti, nel 1780. Questi cambiamenti, insieme ai due obelischi piramidali sul sagrato della chiesa, sono il dono del Conte Francesco Preziosi.
Le campane esistenti in entrambi i campanili provengono dai signori John Taylor di Loughborough, in Inghilterra. È un insieme di cinque campane chiamate Guzeppa, Katerina, Margaret, Carmela e Salvina. Sono stati installati nel 1947. La campana più grande pesa 1338,55 chilogrammi. I due obelischi piramidali sul sagrato della chiesa sono quasi ritagliati come una forma solida e ciascuno ha un simbolo di bronzo. Uno è un piccolo crocifisso e un serpente, un simbolo di Mosè mentre l’altro ha una fiamma di fuoco che simboleggia Elia. L’iscrizione scolpita nel 1800 sulla facciata della chiesa è in latino. Ciò dimostra che il clero e i parrocchiani di Ħal Lija fecero costruire questo tempio nel XVII secolo, affidandolo a Gianni Barbara e dedicandolo a Dio, l’unico e unico Salvatore di Tabor. L’altare nel coro è dedicato alla Trasfigurazione di Gesù. La pala d’altare raffigura Gesù trasfigurato e al suo fianco ci sono Mosè ed Elia insieme ai tre apostoli che sono stati abbagliati dalla luminosità e dalla bellezza di Nostro Signore. Questo lavoro è di Mattia Preti intorno al 1698.
Un altro dettaglio artistico è sicuramente la statua artistica di Gesù Salvatore. La statua rappresenta la Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù sul Monte Tabor. Naturalmente, i tre apostoli sono scomparsi. Il bellissimo lavoro artistico era interamente nelle mani del famoso creatore di statue devozionali di cartapesta Karlu Darmanin. Essa fu completata a Senglea nel 1864. Nel giorno della Festa, la statua viene trasportata attraverso le vie di Hal Lija da dieci uomini. La festa liturgica, che si svolge il 6 agosto, nella quale i parrocchiani di Ħal Lija desiderano esprimere la loro amorevole devozione a Gesù con la processione con la statua di Gesù Trasfigurato. Ovviamente, la statua è solo un ricordo dell’attuale presenza di Gesù. L’espressione della devozione è dovuta a motivi tradizionali che sono stati radicati da centinaia di anni.
Il santissimo volto trasfigurato di Gesù mi aiuta a fare la mia la bellissima preghiera del Cardinale Corrado Urs: “O Gesù, contemplo, adoro e lodo il tuo Volto Santo, divinamente bello. Si specchia in esso il mio volto, che fu fatto a immagine e somiglianza di Dio. Lo vedo, ahimé, deformato dalla malizia che intorbida il mio spirito e la mia vita, rendendomi schiavo del male e del peccato. Ne sento pena. Ma il tuo Volto, tutto bontà e misericordia, mi ispira confidenza. Ti prego, o Signore, rifletti il tuo Volto sul mio. La sua luce penetri nel profondo della mia coscienza e la purifichi, la rettifichi, la ricrei, sicché sia sempre orientata al vero, al bello, al bene. Che tutti scorgano il tuo Volto nel mio. E vi leggano verità e grazia, giustizia, amore, libertà e pace, mai più sensualità, odio, ira, malignità, violenza e tristezza. Dammi di sentire la nostalgia della mia innocenza battesimale e di ricorrere spesso al sacramento della riconciliazione con Dio, con la Chiesa e con i fratelli, per rinnovarmi sempre più radicalmente, vincendo il peccato e vivendo in comunione con Dio e col prossimo. Non nascondermi il tuo Volto, qualora, per la umana debolezza, io venissi sedotto dal male. Si spegnerebbe il sole per me!.
Il tuo Spirito mi aiuti a espiare i miei peccati, a dominare i miei istinti e le passioni, a risorgere a vita nuova, a impegnare tutte le mie energie per rinnovare il volto della mia famiglia e della società, conformandolo al tuo Volto, a costruire per quanto è in me, la civiltà dell’Amore. La tua Mamma, l’Immacolata, che ti ha dato il volto umano, da cui traspare tutto il divino, vegli su di me con sollecitudine materna, perché non cada mai più nelle spire del serpente tentatore. O Gesù, io cercherò sempre il tuo Volto per non smarrirmi nei miei pensieri, nei miei affetti, nelle mie imprese, nei miei dubbi e nelle mie sofferenze. E tu ammettimi a godere nel cielo la gloria del tuo Volto. Confido nel tuo paziente amore. Ti ringrazio. Amen. Alleluia!”.
di Fra Mario Attard