La Badiazza: Il luogo ritrovato

In un mondo globalizzato e virtuale che ha smarrito il contatto con le sue radici e, quindi, perso identità e valori, l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e l’identità di appartenenza alla propria realtà locale e, contestualmente, lo spirito di cittadinanza europea, mediante la riscoperta di un bene storico-artistico del patrimonio collettivo, ‘La Badiazza’: Opera mediterranea ed europea, è la principale mission del progetto ‘Il luogo ritrovato’. Il monastero di Santa Maria della Valle (XI secolo) – che insiste in una zona di criticità dal punto di vista ambientale, sociale e culturale (quartiere Ritiro-San Leone) – può rinascere con il coinvolgimento consapevole e responsabile di tutta la comunità, soprattutto quella che vi risiede, primo e vero baluardo del bene e delle aree circostanti. La vulnerabilità dell’area, un tempo culla della spiritualità, della storia e dell’economia della città di Messina, e, contestualmente, il suo essere paradigmatica espressione della crisi e del degrado di un’intera città, ne possono fare il luogo simbolo della rinascita, di un’identità smarrita, e il luogo di attrazione di un turismo culturale, religioso ecosostenibile, anche grazie alla particolare collocazione in una vallata che collega la città ai suoi Monti Peloritani.

Il filo conduttore è unire saperi che mettano in relazione dinamica e creativa, i temi dell’unicità e della complessità, della località e della globalità per ritrovare la memoria di un passato glorioso e le radici di una rinascita spirituale, etica ed estetica della città. Tutti noi sappiamo il coraggio che l’azione richiede e il rischio che comporta, ma non sappiamo di avere altri mezzi d’azione, mezzi che richiedono anch’essi coraggio: il coraggio del cuore di battersi per le proprie percezioni. E se non ci battiamo, se non ci esprimiamo in favore del nostro senso estetico, quel velo funebre, che è la conformità ottundente, finirà per togliere ogni forza al nostro linguaggio, al nostro cibo, ai luoghi dove lavoriamo, alle strade della nostra città.

di Matteo Allone

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