Coronavirus: Successo italiano, ma la politica non demorde

Fa un certo effetto questo nome affibbiato dai cinesi al virus malefico che tanti guai ha già provocato in Cina e grande preoccupazione in tutto il mondo, mentre molto superficialmente a noi ricorda, soprattutto, una buona birra messicana servita con una fetta di limone nel collo della bottiglia. Ma da ieri, la notizia più straordinaria e di grande importanza è che l’Istituto Spallanzani, famoso per lo studio delle malattie infettive, ha isolato il ceppo virale aprendo la strada alla realizzazione di un fondamentale vaccino per la sua estinzione. La cosa bella, se così posso dire, è che la scoperta è avvenuta per conto di un istituto italiano e da una equipe di ricercatrici guidate dalla dottoressa Capobianchi, studiose tutte e tre provenienti dal sud. Una piccola consolante notazione in un Paese che certo non manca di gravi problemi nel mezzogiorno d’Italia e di ritardi e dispersioni nella progressione degli studi. In questo positivo contesto, risulta ancora più modesta e dissonante certa volontà politica davvero fuori spartito che coglie ogni appiglio, pur misero, per aizzare polemiche e sviluppare critiche fuori luogo.

Così, ci sono parse alcune critiche delle opposizioni circa i tempi e le lungaggini di organizzare i soccorsi e le iniziative necessarie. Anche se con una riunione immediata il presidente del Consiglio, il ministro della Salute e il capo della Protezione Civile avevano già disposto le iniziative più valide per coordinare con le autorità sanitarie i primi interventi, disporre l’aereo che riportasse da Wuhan i nostri concittadini, prevedendone l’accoglienza in adeguate strutture in isolamento. La lotta politica italiana non riesce a muoversi altro che per proteste e lamentazioni, quando non si tratti di scontri ancora più vivaci e strumentali. Tutto si mescola alla fine in un grumo di problemi che appaiono irrisolvibili, ciascuno con la propria tavola immodificabile di valori, mentre la politica dovrebbe avere la capacità di trovare soluzioni rispettose in modo più alto delle differenti esigenze, ma in una sintesi più ampia che contempli come suo fine proprio la realizzazione del bene comune che non può mai essere la cruda vittoria dell’uno contro l’altro. Al coronavirus scoperto si potrebbe, allora, aggiungere anche il merito di avere contribuito a fare un passo avanti alla complicata situazione italiana e ai suoi problemi che verranno in evidenza già nei prossimi giorni.

di Nuccio Fava

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