La Quaresima: In silenzio con Dio per gli altri

La Quaresima è con noi! Sembrano ieri le festività natalizie. Qualche giorno fa, abbiamo cominciato insieme un momento assai importante sia nell’ambito personale che in quello ecclesiale. La Quaresima è un forte richiamo per l’amore iniziale e fondamentale per Dio e, grazie a questo amore, una generosa apertura per i fratelli e sorelle, figli e figlie dello stesso Padre Celeste. Quest’anno, sento una chiamata interna di proporvi un libro bellissimo che ci veramente può aiutare parecchio nel nostro percorso quaresimale. Esso è il libro aureo del cardinale Robert Sarah, ‘La Forza del silenzio. Contro la dittatura del rumore’. Prima di tutto, il cardinale Sarah sottolinea l’importanza assoluta del silenzio nella nostra vita. Scrive: “È necessario per tutti noi coltivare il silenzio e circondarlo di una diga interiore. Nella mia preghiera e nella mia vita interiore, ho sempre sperimentato il bisogno di un silenzio più profondo, più completo. Si tratta di quella sobrietà che conduce a non pensare neppure a me stesso, ma a volgere il mio sguardo, il mio essere e la mia anima verso Dio”.

Un altro passo nel libro che ci aiuta tantissimo ad apprezzare il silenzio della preghiera è il seguente:La vita monastica, la vita degli uomini di solitudine e di silenzio è un’ascensione verso le altezze e non un riposo sulle altezze. I monaci salgono ogni giorno più in alto perché Dio è sempre più grande. Su questa terra non potremo mai raggiungere Dio. Ma niente potrà accompagnare meglio il nostro viaggio terreno verso Dio della solitudine e del silenzio”. Come i monaci anche noi condividiamo con loro la comune chiamata per la santità. Ecco perché è fondamentale per noi di trovare momenti dove siamo in silenzio con Dio e lì lasciamo il Signore ad unirci a Lui per poi mandare ai nostri fratelli e sorelle bisognosi. È proprio questo il messaggio chiave che papa Francesco ci scrive nel messaggio per la Quaresima di questo anno 2023 intitolato: ‘Ascesi quaresimale, itinerario sinodale’. Il santo padre ci dice: “Il Vangelo della Trasfigurazione viene proclamato ogni anno nella seconda Domenica di Quaresima. In effetti, in questo tempo liturgico il Signore ci prende con sé e ci conduce in disparte. Anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a ‘salire su un alto monte’ insieme a Gesù, per vivere con il popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi”.

Se, come scrive cardinale Sarah, “la vita del silenzio deve saper precedere la vita attiva” e “il rumore non è mai sereno e non conduce mai alla comprensione dell’altro”, approfittiamo di questa Quaresima per ascoltare Gesù e facciamo quello che ci mostra lui. Esattamente come ci scrive papa Francesco nel suo messaggio quaresimale: “Dunque, la prima indicazione è molto chiara: ascoltare Gesù”. La Quaresima è tempo di grazia nella misura in cui ci mettiamo in ascolto di Lui che ci parla. E come ci parla? Anzitutto nella Parola di Dio, che la Chiesa ci offre nella Liturgia: non lasciamola cadere nel vuoto; se non possiamo partecipare sempre alla Messa, leggiamo le Letture bibliche giorno per giorno, anche con l’aiuto di internet. Oltre che nelle Scritture, il Signore ci parla nei fratelli, soprattutto nei volti e nelle storie di coloro che hanno bisogno di aiuto. Ma vorrei aggiungere anche un altro aspetto, molto importante nel processo sinodale: l’ascolto di Cristo passa anche attraverso l’ascolto dei fratelli e delle sorelle nella Chiesa, quell’ascolto reciproco che, in alcune fasi, è l’obiettivo principale, ma che comunque rimane sempre indispensabile nel metodo e nello stile di una Chiesa sinodale… Ecco la seconda indicazione per questa Quaresima: non rifugiarsi in una religiosità fatta di eventi straordinari, di esperienze suggestive, per paura di affrontare la realtà con le sue fatiche quotidiane, le sue durezze e le sue contraddizioni. La luce che Gesù mostra ai discepoli è un anticipo della gloria pasquale e verso quella bisogna andare, seguendo Lui solo. La Quaresima è orientata alla Pasqua: il ‘ritiro’ non è fine a se stesso, ma ci prepara a vivere con fede, speranza e amore la passione e la croce, per giungere alla Risurrezione. Anche il percorso sinodale non deve illuderci di essere arrivati quando Dio ci dona la grazia di alcune esperienze forti di comunione. Anche lì il Signore ci ripete: “Alzatevi e non temete”. Scendiamo nella pianura e la grazia sperimentata ci sostenga nell’essere artigiani di sinodalità nella vita ordinaria delle nostre comunità. Santa Quaresima a tutti voi!

di Fra Mario Attard

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