Malta – Don Joe Inguanez ci ha lasciato

Il sociologo don Joe Inguanez è morto improvvisamente lunedì 28 agosto 2023, mentre nuotava a Gozo. Aveva 80 anni. Don Joe ha insegnato sociologia per molti anni all’Università di Malta e ha anche diretto l’Istituto di Ricerca Discern della Curia di Malta. Inoltre, scriveva e appariva regolarmente sui media, inclusa la stazione radio della Chiesa. Nacque il 9 agosto 1943, studiò al Seminario e all’Università di Malta prima di essere ordinato sacerdote nel 1970. Laureato in Sociologia dalla Pontificia Università Gregoriana di Roma, successivamente, conseguì il dottorato al Goldsmiths College dell’Università di Londra. Docente popolare tra i suoi studenti, don Joe è stato anche capo del Dipartimento di Sociologia presso l’Università di Malta. Nell’arcidiocesi, è stato membro del Consiglio Presbiterale Diocesano e del Consiglio Diocesano Rappresentativo. Il reverendo, dott. Inguanez, ha contribuito più volte con capitoli di libri di carattere sociologico e con articoli su pubblicazioni come la Rivista Sociologica Urbana e Rurale. I suoi articoli di analisi sociologica, anche sulla Chiesa e sulla società, apparivano spesso anche sui giornali locali. Chi conosceva don Joe da molti anni sa che aveva un modo affascinante di attrarre e mantenere gli amici a lungo. I tanti messaggi di addio e di preghiera dopo la sua scomparsa sono una chiara testimonianza della sua continua espansione nella sua rete e della grande stima di tutti coloro che lo conoscevano e che nutrivano per lui.

Un suo amico, prof. Mario Vassallo, scrive: “Gli ero particolarmente vicino in considerazione del nostro comune interesse e del nostro lavoro in sociologia. Joe iniziò il suo viaggio nella sociologia quando, negli ambienti ecclesiastici, la sociologia aveva cominciato a occupare lo spazio della filosofia come ancilla theologiae, serva della teologia, e percepita come una scienza necessaria per coloro che volevano migliorare la propria cura pastorale nello spirito del Concilio Vaticano II dell’aggiornamento negli anni ‘60 e ‘70”. Don Joe sapeva sempre difendere le sue convinzioni nel modo più coraggioso e convincente. Continua il prof. Vassallo: “Joe era una persona schietta, fortemente supponente fin da quando era un giovane seminarista. Non perse mai questa caratteristica che, unita alla sua voce forte, lo rendeva molto visibile ovunque andasse. Molti lo hanno descritto come il ‘qassis skomdu’ (il prete scomodo). Non si è mai sentito a disagio nell’esprimere le sue opinioni, formatesi con molta assiduità attraverso la riflessione sia nelle scienze teologiche che in quelle sociali. La sua era una voce profetica, che univa i due ruoli principali del sacerdote e del profeta unificati nel vero cattolicesimo. Le sue parole e le sue azioni non erano in funzione di puro mantenimento, ma di missione viva e profetica”. Ricordiamoci che come sacerdote-accademico, con l’aiuto del suo mentore e co-attivista all’interno dei Giovani Lavoratori Cristiani, don Peter Serracino Inglott, don Joe ha potuto essere ampiamente coinvolto a livello di istruzione terziaria, soprattutto quando l’Università di Malta è stata rifondata e fu creato il Dipartimento di Sociologia. Sia nel suo lavoro accademico che nella sua attività pastorale, don Joe era molto significativo ed energico. Egli ha sempre cercato di andare avanti e di spingere gli altri a fare lo stesso, nonostante i venti e le onde. I funerali si sono celebrati nella Chiesa dell’Assunzione di Maria a Ħal Għaxaq, lunedì 4 settembre 2023. Mons Joseph Galea-Curmi, vescovo ausiliare di Malta, ha celebrato la messa alle ore 16.00. Le spoglie di don Joe sono state sepolte al Cimiterio di Ħal Għaxaq.

Detto questo, don Joe mi fa ricordare le splendide parole di papa Francesco rivolte ai preti romani di giovedì 15 febbraio 2018, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano:Discernere i segni del tempo. Questo è ciò che Gesù rimproverava ai dottori della legge di non saper fare: discernere i segni del tempo. Nella realtà, vedere la realtà, ma la realtà nascosta, perché la realtà nasconde sempre qualcosa di sublime. Vedere la realtà, non avere paura della realtà. La realtà, mi piace dire, è più grande delle idee. Sempre. È superiore alle idee, la realtà. Non avere paura della realtà. Sì, ci sono condotte, anche condotte morali, che non sono quelle che noi siamo abituati a vedere. Pensiamo soltanto nella vita matrimoniale: oggi, non molti si sposano, preferiscono convivere. E questa realtà, come la prendo? Come l’accompagno? Come la spiego e aiuto a maturare e ad andare avanti? Non so, è una realtà pastorale che noi non possiamo dimenticare o lasciare da parte. E come faccio in modo che questa coppia, che si ama, faccia il passo verso la maturità spirituale grande? O come rispetto questo? Ci sono sfide, ma realtà anche buone ci sono. E su questo mi è venuto in mente un articolo di un sacerdote argentino che si intitola ‘Lo bueno de vivir en esta época’ (‘Le cose buone da vivere in questo tempo’) [di Víctor Manuel Fernández]. In questo tempo, ci sono cose buone, non ci sono solo calamità. Non ci sono soltanto realtà negative: ci sono cose buone. E lui ne fa vedere alcune: una più grande coscienza dei diritti umani e della propria dignità; oggi, nessuno può imporre le idee; oggi, la gente è più informata; oggi, si dà tanto valore all’uguaglianza; oggi, c’è più tolleranza e anche libertà di manifestarsi come uno è; oggi, la convivenza sociale è più sincera, più spontanea; oggi, c’è grande apprezzamento per la pace; anche il valore umano della solidarietà è venuto su… E, così, tante cose buone che sono nel mondo di oggi e che dobbiamo prendere, e cercare di non spaventarsi delle difficoltà, dei ‘nuovi valori’ – nuovi valori tra virgolette. Le cose vanno così: cosa posso fare io con questo? Quella cosa ha questo di buono; quella non è buona… discernere. Discernere i segni e prendere quello che si può portare avanti, aiutare gli altri”. Come uno dei tuoi tantissimi studenti, che hanno tantissima stima di te, ti dico a nome loro: Grazie don Joe per la tua bellissima testimonianza di vero prete e docente serio secondo il cuore di Gesù Nostro Signore. Riposa in pace. Preghiamo per te e tu prega per noi. Ti vogliamo molto bene.

di Fra Mario Attard

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