Covid-19 e vaccini: Speranze generate dai trial

Il vaccino contro il Covid-19, sviluppato dall’Università di Oxord, in collaborazione con l’azienda farmaceutica AstraZeneca, a quanto viene riferito da più parti, potrebbe essere pronto entro la fine di dicembre se la sperimentazione – avviata da tempo e giunta alla fase tre – confermerà i risultati attesi. Sarebbe davvero un grande regalo di Natale, soprattutto per gli anziani, catena debole della popolazione perché molto vulnerabile per l’età e la presenza di altre patologie. Dalle informazioni fin qui rilasciate, si apprende che il vaccino genera negli anziani anticorpi e i linfociti T, che identificano gli agenti patogeni o le cellule contagiate, e li uccidono. Gli anziani, addirittura, avrebbero una reazione negativa inferiore, rispetto agli altri contagiati, nonostante in loro il Covid-19 produca più danni. È incoraggiante vedere che le risposte immunitarie erano simili tra gli adulti più anziani e quelli più giovani e che la reazione negativa era inferiore negli anziani, dove la gravità del Covid-19 è più alta, ha detto un esponente di AstraZeneca.

Gli esperti hanno voluto rassicurare tutti confermando che il vaccino di Oxford agisce dando una buona risposta immunitaria anche nei giovani. Dopo la fase tre, comunque, sarà necessario aspettare l’approvazione di altri enti preposti a ulteriori controlli per meglio chiarire se e quanto funziona. L’attesa, come prevedibile, sta creando aspettative e molta ansia, temperata da alcune dichiarazioni che fanno bene sperare. “Nei 50 mila volontari su cui è in corso la sperimentazione non si sono registrate fino a oggi reazioni avverse”, ha detto Piero Di Lorenzo, presidente Irbm di Pomezia, il centro che dovrebbe produrre il vaccino Oxford – AstraZeneca. Per il presidente di AstraZeneca, Pascal Soriot, “Si può, tranquillamente, arrivare a distribuzione entro fine anno se non si verificano altri eventi”. “L’ipotesi novembre è tuttora in campo… aspettiamo con cauto ottimismo”, “Serve comunque prudenza. Incrociando le dita, se si arriverà alla fine della sperimentazione fase 3 entro dicembre, senza che si verifichino casi avversi, in Italia entro fine d’anno arriveranno i primi 2-3 milioni di dosi di vaccino”, ha aggiunto Di Lorenzo.

Alle voci che sono state ampiamente diffuse da AstraZeneca, se ne sovrappongono altre su un vaccino sviluppato in Germania, i cui dati, pubblicati da BioNtech e Pfizer, inducono a un facile ottimismo. Allo stato attuale – ha detto il ministro degli Esteri tedesco, Jens Spahn –, è probabile che si possa arrivare velocemente come mai prima nella storia dell’umanità a un vaccino contro un nuovo virus”. Il virologo Ian Jones, dell’Università britannica di Reading, ha giudicato i dati sull’efficacia del vaccino davvero impressionanti per il livello di protezione dal contagio e per la mancanza di effetti collaterali. “Di tutti i candidati vaccini in via di sviluppo, quello di BioNtech sembra avere il miglior colpo in canna anche per la procedura nuova utilizzata. I dati sul trial mostrano risultati eccellenti, davvero impressionanti, e nessun effetto collaterale avverso riportato, l’unica cosa che non sappiamo ancora è la durata della risposta fra tutti i gruppi. In attesa che i vaccini vengano resi disponibili per sanare ferite, le borse volano in tutto il mondo regalando emozioni da tempo sopite”.

di Sergio Lanfranchi

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