Salvatore Arnò: Un messinese a Boston. Apprezzato in America, dimenticato a Messina

Santo Stefano Briga, ridente borgo della zona Sud di Messina, nel giugno del 2017 fu teatro di una bella manifestazione per onorare Salvatore Arnò, un fine compositore di musica, nato alla fine dell’Ottocento proprio in questo villaggio, emigrato negli Stati Uniti, dove trovò fortuna e fama, nel Massachussets, nella zona di Boston. L’evento, molto articolato, curato nei particolari da organizzatori molto attenti a cogliere ogni sfumatura per realizzare un evento che coinvolgeva tutta la comunità, nasceva a seguito della scoperta dell’esistenza di spartiti musicali presenti nei magazzini della Biblioteca Regionale Giacomo Longo, con dedica autografa del musicista, donati negli anni cinquanta dal compositore, durante uno dei suoi soggiorni in Sicilia. Gli spartiti furono oggetto di uno studio approfondito di una tesi di laurea di Giusy di Mauro, guidata dalla professoressa di Storia ed Estetica Musicale al Conservatorio Arcangelo Corelli di Messina, Alba Crea. Pochi anni prima, in occasione delle celebrazioni del Columbus Day, la comunità italo americana di Boston aveva ricordato Salvatore Arnò con una cerimonia presso il Beech Street Center. In quell’occasione, si erano esibite il soprano Victoria Bartolomeo e la pianista Sarah Troxler, riscuotendo entusiasmo come è testimoniato dalla stampa locale del tempo. L’eco era giunta anche a Messina, e alcuni studiosi cominciarono a investigare su questo compositore, dimenticato in patria, ma piuttosto noto negli Stati Uniti.

Furono rintracciati i parenti messinesi, che aiutarono nelle ricerche, fornendo materiale fotografico e documentario, su episodi della vita del musicista, consentendo di ricostruire il suo albero genealogico fino all’epoca napoleonica. Tutte queste ricerche hanno, tra l’altro, acceso un faro su tante microstorie di cronache dimenticate della zona Sud di Messina, popolate di eroici patrioti intenti a difendere l’integrità del territorio dalle scorrerie di Gioacchino Murat o a partecipare ai moti risorgimentali. Tutto questo studio confluì in una brillante tesi di laurea e in un libro di Giusy Di Mauro, sensibile interprete delle musiche di Salvatore Arnò. Vennero prodotte anche una serie di pubblicazioni, curate da storici della musica. L’importanza delle ricerche spinse la comunità locale di Santo Stefano Briga a organizzare, poi, un evento nella piazza principale, con la partecipazione dei familiari del compositore, venuti per l’occasione da Boston, dal Lussemburgo e da varie parti d’Italia, con la partecipazione dell’allora presidente dell’ARS, Giovanni Ardizzone, e una delegazione della prima municipalità. Venne predisposta una bella mostra fotografica presso la sala prova della locale banda musicale Vincenzo Bellini, che si esibì in musiche di Salvatore Arnò, sotto la direzione di Tommaso Bellinghieri. Molto apprezzata fu l’esibizione del soprano Giusy di Mauro, del baritono Alessandro Maccari, accompagnati dal pianoforte da Luisa Pappalardo.

Nel corso della manifestazione, l‘allora presidente della prima municipalità, Vincenzo Messina, promise che, entro l’anno, la strada nuova che costeggiava la sala prove della banda musicale di Santo Stefano sarebbe stata intitolata al musicista Salvatore Arnò, anche per ricordare la sua generosità. Con i primi guadagni ottenuti dalle sue musiche, Arnò aveva, infatti, finanziato l’acquisto delle nuove divise della banda musicale. Venne offerto un rinfresco, realizzato dalle maestranze locali, fiere di poter promuovere i loro prodotti locali a un pubblico che proveniva perlopiù dall’estero. La manifestazione del giugno 2017 ebbe rilievo sulla carta stampa e su internet, dove venne realizzato un video che, ancora oggi, si può vedere nel profilo Facebook della banda musicale Vincenzo Bellini di Santo Stefano di Briga. Le musiche di Salvatore Arnò risuonarono per qualche tempo nelle sale concerti siciliane, grazie alla preziosa voce di Giusy di Mauro. Qualche altro studioso cercò nuovi spartiti di Arnò nelle Biblioteche e, così, vennero aggiornati i dati della sua produzione musicale su internet. Qualcuno, scoprendo di possederne gli spartiti originali, li mise in vendita sui canali commerciali, ma piano piano i riflettori si spensero, almeno a Messina.

La città dello Stretto dimenticò l’illustre conterraneo che, nel giugno del 2017, era stato celebrato con tanto entusiasmo, così da promettere di dedicargli una via, proprio vicino alla sede della banda musicale ove Arnò aveva cominciato a imparare i primi solfeggi e ad apprezzare l’arte dei suoni che fu, successivamente, la ragione principale di tutta la sua esistenza. Purtroppo, così, a distanza di oltre quattro anni dalla manifestazione, nessuna strada è stata dedicata a questo compositore, nessun concerto è stato più proposto nella sua città natale. Una via Salvatore Arnò è presente nella toponomastica locale, ma si riferisce a un militare omonimo, deceduto nel 1918. Le musiche di Salvatore Arnò continueranno a essere studiate ed eseguite in America, dove la nipote Lavinia Coco conserva altri spartiti originali, che musicologi stanno trascrivendo, ma rimane dimenticato, purtroppo nella sua amata Messina. Come si può porre rimedio a questo oblio? Bisogna rinnovare lo spirito d’interesse e riproporre l’ascolto delle sue composizioni musicali in un ambito più vasto e specialistico, coinvolgendo i teatri e i conservatori, in particolare quelli della sua terra d’origine. Le sue creazioni sono un patrimonio da non dimenticare, ma tenere sempre vive nel tempo.

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