Rotary Club Messina Peloro: ‘Regionalismo differenziato e specialità siciliana – Il ruolo della commissione statuto dell’ARS’

Giovedì 14 novembre, all’Hotel Royal di Messina, si è tenuto l’incontro ‘Regionalismo differenziato e specialità siciliana – Il ruolo della commissione statuto dell’ARS’, organizzato dal Rotary Club Messina Peloro. Sul tema di grande attualità per le regioni del Sud e, in modo particolare, sulla nostra Regione, sono intervenuti il prof. Antonio Ruggeri, ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università di Messina, e l’on. Elvira Amata, presidente della Commissione Statuto dellata Regione Siciliana. Si è discusso, in particolare, sulle conseguenze che potrebbero esserci nella nostra Regione per il progetto di autonomia e fiscalismo differenziato portato avanti dal governo che accrescerebbe le diseguaglianze territoriali, oggetto della riunione della commissione Stato-Regione di venerdì 15 novembre.

Dopo la presentazione da parte del presidente del club avv. Filippo Cavaliere, l’incontro è stato introdotto dall’ing. Edoardo Milio:La prima riunione Stato-Regioni – ha affermato il past president del club – è finalizzata ad esaminate la nuova bozza della Legge Quadro contenente i principi per l’attribuzione di forme e condizioni particolari di autonomia, nonché le modalità dei livelli essenziali delle prestazioni e degli obiettivi di servizio. Sebbene i principi della bozza quadro siano sufficientemente condivisibili dovranno essere tutti riempiti con contenuti specifici ed equilibrati e su questo sicuramente si accentrerà il futuro dibattito. In particolare, bisognerà valutare come salvaguardare la specialità siciliana di fronte ai tentativi di abolizione talvolta auspicati per uniformarla alle regioni a statuto ordinario”.

L’autonomia delle Regioni speciali (in particolare della nostra) – ha evidenziato il prof. Antonio Ruggeri –. rispetto a quella delle Regioni ordinarie, per l’originario disegno costituzionale avrebbe dovuto connotarsi come più vantaggiosa e, invece, si è trovata nei fatti penalizzata. Le responsabilità, va riconosciuto, sono imputabili anche alle stesse Regioni ed alle forze politiche che nel tempo si sono avvicendate al loro governo che non hanno saputo sfruttare a pieno gli strumenti loro riconosciuti a beneficio della collettività né hanno fatto passi concreti per il rifacimento dei loro statuti”.

La questione da discutere – ha sottolineato l’on. Elvira Amata – non è incentrata sulla maggior richiesta di autonomia da parte di chi vuol gestire autonomamente e internamente servizi per la propria collettività, sottraendo queste competenze allo Stato centrale, al fine di operare meglio e razionalizzare risorse e strumenti. Ci troviamo al cospetto di un problema nel momento in cui questa autonomia ha un costo per il sistema Paese. Una sottrazione di imposte che vengono spalmate sull’intero territorio nazionale, andrebbe a scapito dell’intera Italia e, inutile nasconderlo, particolarmente del Sud e della Sicilia, la cui condizione di insularità rappresenta uno svantaggio sotto tantissimi punti di vista. Una risoluzione di questo tipo accentuerebbe, non solo le differenze tra Nord e Sud, ma anche tra Regione e Regione e indebolirebbe l’intera Nazione, rendendola certamente meno competitiva di quanto non sia oggi in un presente nel quale esistono territori in grado di giocare la parte dei leoni, ad esempio alla Lombardia e al suo pil invidiabile, e altri relegati al ruolo di figliastri e condannati ad un’atavica e mai risolta questione meridionale”.

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